Vogliamo più Dignità e riconoscimento del nostro Lavoro!
Martedi 16 Aprile le OO.SS. firmatarie di contratto “porteranno a casa” quello che già si sarebbe potuto firmare due anni fa rispetto al Fondo risorse decentrate anno 2016 e 2017 e alla terza procedura di progressione economica dal 1 gennaio 2019.
Tutta inutile allora la mobilitazione e partecipazione allo sciopero del 2 aprile?
L’unica alternativa era disertare lo sciopero del 2 per fare quello del 12 aprile su obiettivi più ampi?
Come realtà di base radicata territorialmente nel Veneto (dove alle elezioni Rsu siamo risultati il 4° sindacato) leggiamo il dato sulla così ampia partecipazione allo sciopero del 2 aprile in un unico modo: è la dimostrazione della rabbia e dell’indignazione vera dei colleghi per il furto del nostro salario accessorio e abbiamo ritenuto giusto collocarci all’interno di quelle assemblee.
Sicuramente le OO.SS. firmatarie hanno privilegiato l’indire assemblee come OO.SS. che fare un percorso più inclusivo, che avrebbe portato ad allargare gli obiettivi, indicendole come Rsu e, per quelle che sono le nostre forze, dove abbiamo delegati Rsu, abbiamo cercato di fare emergere questa contraddizione e porre un ragionamento sullo stabilizzare i costi dei passaggi di fascia, nonché evitare che al Fondo si attinga per la remunerazione delle posizioni organizzative (artt.17 e 18) e delle poer.
Ci sembra un terreno ormai, purtroppo, archiviato, il sapere se ci hanno sottratto 54 milioni o invece 34 o infine se sono 27.
Il problema ora è la certezza dei tempi di corresponsione del salario accessorio , di evitarne il taglieggiamento trasformandolo in risorse fisse e pertanto anche pensionabili e per far questo è necessario abbattere i paletti fissati dalla Brunetta, ossia il fatto che la parte “fissa” non possa superare quanto stabilito nel 2009.
Abbiamo dalla nostra anche i numeri che dimostrano come gli obiettivi posti all’Agenzia delle Entrate, dal 2009 sempre crescenti, sono sempre stati raggiunti.
Perché allora non stabilizzare altre risorse? Perché non riconoscere dignità e merito al nostro lavoro? Perché i vertici dell’Agenzia rimangono dentro la retorica del dipendente fannullone?
Concludiamo queste nostre considerazioni dicendo che, per quello che saremo in grado di fare, il 16 aprile non sarà “obiettivo raggiunto, firma e tutti a casa”: quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.