Nella mattinata di quel giorno due colleghi dell’Agenzia delle Entrate di Padova si troveranno davanti al Giudice del Tribunale di Padova, per resistere all’opposizione presentata da parte di un contribuente alla istanza di archiviazione del procedimento formulata dal PM, nell’ambito di un procedimento penale cui sono stati sottoposti solo per avere svolto i compiti del proprio ufficio.
Nel pomeriggio alle ore 18.30, presso la sede dell’Adl Cobas di Via Toti 23 a Padova, incontro-dibattito sulla responsabilità penale del dipendente pubblico e sul diritto all’assistenza giudiziaria, con la presenza dei delegati RSU del pubblico impiego e dell’avvocato penalista Marina Infantolino che collabora con l’ADL Cobas e difende uno dei colleghi.
Questo dibattito, è quanto mai necessario, per creare una mobilitazione dell’intero pubblico impiego affinchè all’interno dei contratti, che stiamo aspettando dal 2009!, sia introdotta una norma che tuteli il pubblico dipendente da ritorsioni giudiziarie, soprattutto nei casi in cui queste siano conseguenza del corretto adempimento della funzione pubblica.
Questo dibattito è particolarmente urgente, per rompere il muro di silenzio che stanno cercando di erigere su questa vicenda sia l’Amministrazione che le OO.SS. A dimostrazione di questo dato ricordiamo che una richiesta di assemblea-presidio presso la Direzione Regionale a Marghera, fatta dalla rsu dell’Agenzia delle Entrate di Padova, è stata negata dall’Amministrazione, con la scusa (in altri casi era stata autorizzata) che sarebbe fuori dalla competenza territoriale della rsu e nessuna delle OO.SS. maggiormente rappresentative a livello nazionale, e quindi detentrici del diritto di indire assemblee, si è fatta carico del riconoscimento a livello regionale.
La nostra volontà di porre l’attenzione con forza su questo tema, a partire dal caso concreto dei due colleghi chiamati in giudizio per l’udienza del 22 marzo, è stata ostacolata sia da parte dell’Amministrazione che, strumentalmente, non ha voluto concedere l’assemblea dell’11 marzo, che dalla logica di salvaguardia del proprio orticello delle OO.SS. maggiormente rappresentative. Al tempo stesso, però, ha anche segnato un punto a favore dei lavoratori: la pressione esercitata sull’Amministrazione ha spinto la Direzione Regionale a rilasciare, in maniera estremamente rapida (giusto l’11 marzo, il giorno dell’assemblea negata), parere positivo sull’istanza di anticipazione degli oneri di difesa. Come sempre, non ci accontenteremo delle briciole, perché i diritti non si barattano: chiediamo che questo riconoscimento sia generalizzato e che valga per tutti i lavoratori.
L’incontro tra delegati e lavoratori che avremmo voluto poter svolgere su base regionale all’interno dell’orario di lavoro ci troviamo costretti a svolgerlo in una sede sindacale a Padova e non a Mestre e fuori dall’orario di lavoro!
Il 22 marzo, nel giorno in cui sono convocati al mattino i due colleghi in Tribunale, con l’assemblea alle 18.30 in via Toti 23 a Padova vogliamo trasformare questa necessità in un allargamento del dibattito dal comparto Agenzie Fiscali all’intero pubblico impiego e in un suo approfondimento con la presenza di uno degli avvocati che li difende e che ci parlerà della responsabilità penale del dipendente pubblico (con particolare riguardo alle cautele da adottare per non incorrere nella fattispecie di omissione atti d’ufficio) e delle condizioni necessarie affinché l’assistenza giudiziaria sia gratuita ed uguale per tutti.
Facciamo nostro lo slogan delle lotte nella logistica: Tocca uno, tocca tutti!
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