Lettera alla Direzione Centrale Agenzia delle Entrate – Roma – e
alla Direzione Regionale Agenzia delle Entrate del Veneto
Come se non fosse sufficiente la carenza di personale…da un paio di giorni ora alle Entrate è venuto a mancare pure il servizio di vigilanza/portierato!
Diciamo le cose come stanno: il servizio di vigilanza/portierato all’Agenzia delle Entrate, vista
la sofferenza nei front office, ha assunto un ruolo importante di supporto all’interfacciarsi degli
uffici con l’utenza.
I servizi in appalto per l’Agenzia delle entrate e più in generale per tutti gli organi centrali
dell’amministrazione pubblica, hanno una complessità nella fase di scadenza e rinnovo
dell’appalto dovuta al meccanismo dei bandi pubblici e proprio per questo come sindacato
rimaniamo sconcertati dal fatto che venga a cessare un servizio in appalto senza che prima
si sia provveduto alla sua continuità.!
La posizione del nostro sindacato in merito all’appaltare ad altri compiti inerenti al
funzionamento dell’ufficio è nota: siamo per la reinternalizzazione di tutti quei servizi,
sottraendoli così alla logica dell’appalto che significa una differenza salariale
estremamente significativa e molto spesso l’imposizione del part time involontario, tra
lavoratori dell’appalto e dipendenti diretti.
Fatta questa doverosa precisazione e constatato che ora vige invece la logica
dell’esternalizzare tramite appalto di funzioni inerenti l’attività degli uffici non possiamo
che esigere come sindacato che perlomeno al cessare di un appalto ne subentri un altro
senza che ci sia un vuoto e che sia rispettato l’art.36 della Costituzione, ossia che il salario
previsto sia sufficiente ad una vita dignitosa.
Abbiamo fatto questa precisazione perchè invece il riferimento attuale negli appalti sono i ccnl
di categoria anche quando, come quello dei servizi fiduciari, non garantiscono un salario
sufficiente a vivere. A questo proposito alcune importanti sentenze riconoscono che il CCNL
“Servizi Fiduciari” firmato da CGIL e CISL) viola l’art.36 della Costituzione, perché “non
garantisce un trattamento retributivo proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato e
sufficiente ad assicurare al lavoratore e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” e condanna
C.I.V.I.S. a corrispondere le differenze retributive a favore di una dipendente. Infatti questo
contratto prevede una paga oraria netta di soli 3,96 euro !!!
Come Adl Cobas riteniamo inaccettabile che all’interno di Uffici Pubblici quali sono quelli
dell’Agenzia delle Entrate ci si trovi ora in grave disagio per la cessazione di un servizio
senza la sua immediata continuazione e che ci siano persone (quali chi svolge in appalto il
servizio di vigilanza/ portierato) che pur lavorando anche fino a 12 ore al giorno sono al di
sotto della soglia di povertà.
Per questo motivo chiediamo venga trovata una soluzione per rispettare i dettami sanciti dalla
Costituzione per chi attualmente lavora in queste condizioni e che nei bandi d’appalto siano
esclusi certi tipi di contratti che, come quelli oggetto di varie sentenze, sono incasellati nel
“lavoro povero”.
In attesa di una risposta da parte dell’Amministrazione porgiamo distinti saluti
Veneto,
Per Adl Cobas Celestino Giacon