Oggi, venerdì 6 aprile, di fronte al magazzino Alì di via Olanda a Padova abbiamo allestito un seggio elettorale per dare la possibilità a tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano dentro quel magazzino di esprimersi attraverso lo strumento del referendum sul “ Protocollo d’intesa sulle relazioni industriali in tema di cambi d’appalto, nei magazzini della spa Alì, e di procedure di raffreddamento e di regolamentazione dell’esercizio di sciopero”.
Un accordo firmato da CGIL,CISL UIL E ALI’ SPA il 9/06/2017 a seguito delle mobilitazioni e le giornate di sciopero dei lavoratori iscritti ad ADL –Cobas per ottenere l’introduzione della “Clausola Sociale” in occasione dei cambi d’appalto e che la nostra organizzazione sindacale ha immediatamente rigettatto. Questo accordo infatti nella parte relativa alla cosidetta “Clausola sociale” pone numerosi paletti ai lavoratori per poter avere la certezza dell’assunzione da parte della società subentrante in caso di cambio d’appalto (come: la percentuale di assenze per malattia richiesta al di sotto del 5%, l’obbligo ad avere una produttività non inferiore al 10%, assenza di sanzioni disciplinari ecc.) e di fatto lascia libertà incondizionata all’azienda di scegliere chi tenere e chi mandar via. Inoltre nella parte relativa alle procedure di raffreddamento e regolamentazione del diritto di sciopero impone alle organizzazioni sindacali di riconoscere ad un’azienda della GDO lo status di servizio essenziale, applicando le procedure, i limiti e le sanzioni previste dalle leggi 146/90 e 83/00.
[Per un’analisi dettagliata dell’accordo si legga il seguente articolo: https://www.adlcobas.it/Ali-Spa-Vergognoso-accordo-della-triplice.html]
Oggi è stata una giornata molto importante perchè i lavoratori hanno ribadito con forza la volontà di avere l’ultima parola sugli accordi che li riguardano. Inoltre dall’urna emerge un dato chiaro e netto: l’accordo è rigettato! Infatti ha votato la stragrande maggioranza dei lavoratori (84 su 130), che all’unanimità hanno espresso la contrarietà al “protocollo d’intesa”. I voti contrari sono stati infatti esattamente 84., nessun voto a favore, nessuna scheda bianca o nulla.
L’esito di questo referendum non può essere negato da CGIL, CISL e UIL né da Ali’. Anzi auspichiamo che l’azienda recepisca questo segnale e in questa fase di ristrutturazione del magazzino di via Olanda che dovrebbe portare ad un nuovo cambio d’appalto a partire dal 31 maggio 2018, decida di aprire una seria trattativa con il nostro sindacato.