Negli ultimi due giorni ADL Cobas Emilia Romagna ha bloccato due sfratti, rispettivamente a Bologna (4° accesso) e a Bellaria (RN) (3° accesso). Le storie delle due famiglie coinvolte si assomigliano, nonostante comuni diversi e diversi background: perdita del lavoro, problemi di salute, amministrazione che non risponde….
Due famiglie che si ritrovano ad un passo dalla strada, con lo sfratto per morosità sulle spalle, come moltissime famiglie e singoli nelle stesse condizioni.
Ma non si tratta solo di disagio abitativo. Lo sfratto per morosità avviene quando non si ha più la capacità di pagare l’affitto per cause non dirette del locatario, ovvero la perdita del lavoro. Le politiche sul lavoro portate avanti dal governo nazionale pesano molto su questa condizione, ma spesso si tende a vedere il tutto come problematiche separate. Un esempio: con l’introduzione del pagamento a voucher, nessun proprietario di casa li accetta come garanzia, non essendo garanzia di pagamento neanche per il lavoratore stesso.
Questi elementi ci portano ad uscire dal 7° anno di crisi con un aumento vertiginoso degli sfratti per morosità (solo a Bologna sono più che raddoppiati dal 2011), con le istituzioni che non riescono a dare una reale soluzione al disagio abitativo sia per volontà che per risorse.
Emblematici questi due sfratti: a Bellaria 12359843_705619399573082_9178729961742954105_nl’amministrazione non intende prendere in carico la situazione della famiglia di Eliana, mentre a Bologna la soluzione data dai servizi sociali è proporre il dormitorio solo alla moglie di Joseph, costringendo quindi lui alla strada.
Ancora una volta quindi l’autorganizzazione dal basso difende il diritto all’abitare: in tanti, attivisti di ADL Cobas, occupanti, simpatizzanti hanno messo i propri corpi di fronte a questa ingiustizia sociale, creando nuovi modi difendersi e continuando con il mutualismo dal basso che ci ha contraddistinto negli ultimi anni.
Ma un altro dato importante, sempre in queste città, dobbiamo far emergere: il provare, da parte delle istituzioni, di distruggere queste realtà. Negli ultimi 6 mesi son stati numerosi gli sgomberi subiti dal movimento per l’abitare tra la città di Bologna e Rimini (in quest’ultima ricordiamo quello recente del Villino Ricci). Sgomberi fatti senza trovare una soluzione per chi aveva dato nuova vita a stabili abbandonati e in disuso e creato una comunità che continua insieme e non lascia nessuno solo. Nonostante questo sono gli stessi sgomberati che si mettono in prima persona a difendere il diritto all’abitare, creando quella risposta che l’amministrazione non ha mai dato a loro.
Queste sono le città che vogliamo: solidali e che coopera per garantire a tutte e tutti il diritto a una casa in cui vivere dignitosamente, non quelle in cui amministrazioni si rifiutano di trovare soluzioni a problemi abitativi!
#bastasfratti #1casaxtutti