Si dice Legge di Bilancio o di Stabilità ma in realtà è la copia di quanto deciso fuori dalle sedi istituzionali, giovedì 13 ottobre, dai Presidenti della Confindustria Italiana e di quella Tedesca su input del summit tra Renzi e Merkel di fine agosto a Maranello.
Aumentano le disuguaglianze: dopo 8 anni di tagli, per il welfare viene stanziato poco più di 1 mld invece dei 18 necessari…e ad aumentare sono invece i miliardari italiani (più 342!) i quali, eventualmente, grazie alla dilatazione della Voluntary Disclosure (Voluntary Bis) a tutto il 2015, potranno beneficiare delle sanzioni ridotte per i capitali illegalmente portati all’estero.
Intanto l’Ape (anticipazione pensionistica) rimane sempre “velenosa” e non solo per l’indebitamento del pensionato con le banche, ma per l’innalzamento del requisito dei 20 anni di contributi per andare in pensione (dai 63 anni e fino a tre anni e sette mesi prima), a 30 anni per disoccupati, disabili o con disabili a carico e a 36 anni per lavoratori attivi, anche se occupati in lavori gravosi e usuranti!
Contratto del pubblico impiego: non vogliamo rimanere spettatori passivi ma vogliamo essere consultati!
Si avvicina il referendum del 4 Dicembre ….e sale anche la cifra destinata al Contratto del Pubblico Impiego, rimasto bloccato da 7 anni e su cui già da 18 mesi grava una sentenza della Corte Costituzionale che impone il suo rinnovo… Sale, ma rimane largamente insufficiente considerando anche che la cifra di 1,9 mld comprende non solo il rinnovo contrattuale per l’intero triennio 2016-2018, ma anche gli interventi sulla riorganizzazione della carriera per i 450.000 tra militari e polizia (importo previsto 500.000) e le 10.000 assunzioni annunciate per il comparto sanita’. E’ già previsto dalla Ministra Madia che il rinnovo contrattuale sia accompagnato da una revisione delle regole sul salario accessorio. La filosofia è quella dello scambio tra salario e produttività del lavoro, confermando la scelta di innalzare la quota di premio soggetto alla cedolare secca del 10% aumentando la fascia dei redditi dei beneficiari per coinvolgere anche i quadri e una parte della dirigenza non apicale.
Lo ribadiamo: l’entità dell’aumento contrattuale deve essere per tutti e in grado di recuperare i 7 anni di blocco contrattuale , non devono esserci scambi con aumento d’orario o esclusione di una percentuale di lavoratori dal salario di produttività o peggioramento delle regole sulla rappresentanza nel pubblico impiego che vanno invece ampliate a tutte le O.S. che hanno avuto delegati eletti nelle RSU.
Su questi punti venerdì 21 Ottobre in contemporanea con lo sciopero indetto nella Logistica dalla nostra O.S. e nel Pubblico Impiego da varie O.S. di base abbiamo costruito un sit-in dei dipendenti pubblici presso la Prefettura di Padova.
Non è che l’inizio, mobilitiamoci per creare le premesse per arrivare ad un vero blocco di tutto il pubblico impiego così come le mobilitazioni in Francia contro la Loi Travail (un po’ meglio del Jobs Act italiano) ci hanno insegnato.