“Autoindetto online”: vogliamo soffermarci su questi termini perché riteniamo che prima della sottoscrizione di un CCNL (che, ricordiamo, ha validità per tutti i lavoratori interessati da quel contratto nazionale) debba essere indetto da parte di tutte le oo.ss. che partecipano ai tavoli nazionali (e non soltanto dai tre sindacati –CGIL,UIL,USB – che non si sono riconosciuti in quella sottoscrizione) un referendum con valore vincolante.
Con la spaccatura nei sindacati confederali, che nel pubblico impiego da trent’anni hanno sempre firmato CCNL a perdere, si è creata una situazione totalmente nuova che ha portato come elemento positivo l’indizione del referendum tra i lavoratori.
L’avere raggiunto 40.000 votanti su un comparto che conta 190.000 lavoratori, e con un 98% di questi che ha votato no alla preintesa, è un risultato che dimostra l’insoddisfazione dei dipendenti per un CCNL che garantisce aumenti salariali del 6% di fronte a un’inflazione del 16,5% nel triennio 2022/2024.
Il referendum appena concluso, al quale abbiamo partecipato con convinzione, non è né istituzionale né vincolante e pertanto l’Amministrazione e le oo.ss., che hanno sottoscritto la preintesa bocciata dal referendum, non saranno obbligate a disdire quella firma e a tornare ai tavoli di trattativa come sarebbe giusto e necessario.
Per quello che ci riguarda ci batteremo affinché indire referendum vincolanti prima della sottoscrizione dei CCNL diventi una pratica obbligatoria di democrazia sindacale.
Dalla denuncia alla proposta di recupero salariale sui buoni pasto non erogati:
per dare una “scossa” alla via contrattuale, che non ci sta garantendo aumenti salariali adeguati, abbiamo messo a disposizione un ricorso al Giudice del lavoro per ottenere i buoni pasto non erogati durante lo smartworking e durante le ferie dal 2020 ad oggi.
Questa causa è stata resa possibile grazie a una sentenza della Corte di Giustizia Europea fatta propria da una recente sentenza della Corte di Cassazione.
Il ricorso è gratuito per gli iscritti al sindacato mentre è richiesto un contributo ai non iscritti.
Nella DP di Padova, ad oggi, i partecipanti al ricorso sono circa sessanta.
Ricordiamo che, in caso di vittoria, solo ai partecipanti al ricorso sarà pagato quanto dovuto dall’Amministrazione (per ogni lavoratore all’incirca € 1.000 per i buoni non erogati durante le ferie e € 4.000 per lo smartworking, sulla base delle giornate svolte).
Solo chi non lotta ha già perduto.
Veneto, 07/01/2025 Adl Cobas