SAREMO DAVANTI AI CANCELLI CON MOLTI ALTRI LAVORATORI DEI MAGAZZINI DI PADOVA DOVE ABBIAMO GIÀ CONQUISTATO I DIRITTI SINDACALI E CON CHIUNQUE ALTRO RITENGA CHE QUESTA SULLA DEMOCRAZIA È UNA BATTAGLIA CHE NON RIGUARDA SOLO I LAVORATORI DI ALI’ MA L’INTERA SOCIETA’
Padova – Giovedi’ 17 settembre ore 6 presidio davanti ai cancelli del magazzino Ali’ in via Olanda
GIOVEDI’ 17 SETTEMBRE ORE 6 PRESIDIO DAVANTI AI CANCELLI DEL MAGAZZINO ALI’ IN VIA OLANDA A PADOVA.
Appello per una mobilitazione della società civile contro la volontà di ALI’ Spa di cancellare ogni forma di rappresentanza sindacale presso il magazzino di Via Olanda.
Da più di 5 giorni i facchini dei magazzini ALI’ iscritti ad ADL COBAS, che è il sindacato maggiormente rappresentativo, sono in sciopero per chiedere che vengano ripristinati i diritti e le agibilità sindacali fino a pochi mesi fa riconosciuti dalle numerose cooperativa e società appaltatrici delle attività di movimentazione delle merci.
Nonostante tutte le rassicurazioni e le dichiarazioni di disponibilità al dialogo, ALI’, a seguito dell’internalizzazione di questi lavoratori – precedentemente dipendenti della società The Log
recentemente passata alle cronache per una frode fiscale milionaria –ha negato per l’ennesima volta il diritto di assemblea e i diritti sindacali conquistati dopo anni di impegno e di lotte volte a portare la legalità e volte a combattere forme di sfruttamento basate sul pagamento a cottimo, sulla scientifica disapplicazione del CCNL di settore e l’evasione fiscale e contributiva.
Alì aveva affidato la gestione dei magazzini a The Log srl proprio a seguito di queste aspre lotte fatte di scioperi e ricorsi in tribunale che hanno scoperchiato il malaffare intrinseco al sistema delle cooperative e della truffa dei finti soci lavoratori. Ciononostante alla fine si è dovuta arrendere ed accettare la richiesta storica di internalizzazione, soprattutto perché anche l’appalto non garantiva più una riduzione dei costi ed una conseguente convenienza a mantenere in essere il contratto di appalto.
Alì da molti anni incontra ADL COBAS e i delegati dei lavoratori iscritti a questa organizzazione sindacale: anche recentemente, sia quando ha firmato un accordo per il pagamento in surroga degli stipendi non pagati da The Log, sia per cercare di risolvere problemi interni. Oggi però che questi lavoratori sono diventati dipendenti diretti si nasconde dietro il dato formale della mancata sottoscrizione del contratto nazionale per negare i diritti e le prerogative del titolo III dello Statuto dei Lavoratori.
La verità è che ALI’ sta cercando di delegittimare un sindacato considerato scomodo ed imporre un sistema di relazioni lavorative paternalistico, basato sulle concessioni del “padre padrone” e non sul riconoscimento della libertà dei lavoratori di scegliere da chi farsi rappresentare.
Dopo più di cinque giorni di sciopero, in cui i lavoratori stanno rinunciando alla retribuzione pur di non cedere diritti acquisiti e basilari, nessun articolo è apparso nei quotidiani locali nonostante l’impatto dello sciopero e i numerosi comunicati inviati alla stampa locale e nonostante il fatto che per un puro miracolo non è successa una tragedia per il comportamento criminale di un autista che ha accelerato sul cancello dove c’erano i lavoratori in presidio. Troppo spesso quando il conflitto sindacale o l’intervento della magistratura coinvolgono la grande distribuzione organizzata, in particolare quando parliamo dei principali marchi locali o i grandi inserzionisti, ci sembra che ci sia una certa ritrosia nell’informare l’opinione pubblica. Ricordiamo sempre che è la GDO che impone i prezzi di mercato creando le condizioni per la messa in schiavitù di migliaia di lavoratori migranti, come è successo anche qui ad Albignasego, dove, come Adl Cobas abbiamo fatto emergere la condizione schiavistica nella quale lavoravano decine di migranti per 10/12 ore al giorno per sei giorni alla settimana, con una retribuzione di 4 € all’ora, la cui azienda riforniva tutta la GDO del Veneto.
Pertanto, garantire la democrazia in ALI’, così come in qualsiasi altro posto di lavoro è condizione indispensabile per combattere il caporalato, l’illegalità e per tutelare i diritti di tutti. Non basta avere una faccia caritatevole e generosa sponsorizzando tutte le gare podistiche o elargendo fondi per varie encomiabili iniziative, ma al contempo, avere tollerato per tanti anni nel proprio magazzino illegalità di tutti i tipi ( vedi anche la recente truffa da 1 milione di € dell’ultima azienda che ha lavorato nel magazzino di via Olanda) e negare i più elementari diritti democratici a lavoratori che da tanti anni garantiscono l’approvvigionamento delle merci nei supermercati.
Per questi motivi facciamo appello a tutte le realtà sociali e di movimento di essere presenti giovedì 17 settembre a partire dalle ore 6 davanti ai cancelli del magazzino in Via Olanda e Via Svezia per far capire alla proprietà di ALI’ che la lotta dei facchini è la lotta di tutti/e.