Sì è svolto questa mattina dalle ore 11 lo sciopero di un’ora dei soci lavoratori della cooperativa Aster Coop, aderenti all’ADL COBAS, presso il magazzino di via Campestrin, nella zona industriale di Monselice.
Lo sciopero è stato proclamato in conseguenza della mancata disponibilità, da parte dell’azienda, a venire incontro alle richieste di effettuare iinterventi migliorativi nei confronti dei lavoratori, dal punto di vista delle condizioni lavorative, economiche e sindacali.
I lavoratori lamentano anche atteggiamenti discriminatori, ripressivi e anti-sindacali dei referenti della cooperativa, nei loro confronti.
Nel magazzino di Monselice, la coopertativa Aster Coop movimenta la merce destinata alla catena di supermercati COOP e impiega circa 50 lavoratori.
In questo magazzino, a differenza di numerose altre situazioni della logistica, compreso l’altro grande magazzino di Cesena dove Aster Coop ha in appalto, come a Monselice, la logistica per conto della catena di supermercati COOP, le condizioni di lavoro sono molto pesanti, con ritmi ed orari insostenibili. Fino a poco tempo fa i turni iniziavano e finivano senza alcuna preventiva programmazione, mettendo spesso in difficoltà i lavoratori, sopratutto chi usufruiva dei mezzi di trasporto pubblico per recarsi al lavoro.
Solo le proteste di alcuni nostri iscritti ha indotto l’azienda a modificare questa insostenibile situazione.
Altrettanto pesante è il corrispettivo economico di tali massacranti turnazioni. Molti sono fermi, da anni, ai livelli di inquadramento più bassi, non viene pagata la pausa pranzo come previsto dal CCNL. Inoltre, un accordo peggiorativo con i sindacati confederali ha consentito di trasformare il monte ore dei permessi in un premio vincolato alla produttività. Il risultato è che per 9 ore al giorno gli stipendi si aggirano intorno ai 1000 euro al mese, a fronte dei 1500/1600 euro percepiti da colleghi con pari mansioni, in gran parte dei magazzini del settore della logistica, dove più forti sono state le lotte di questi ultimi anni.
A ciò si aggiungono continue vessazioni e ricatti nei confronti di lavoratori che contestano questa situazione o che, per gravi limitazioni fisiche (causate peraltro da anni di lavoro con questa cooperativa), non riescono a reggere i ritmi pretesi dall’azienda.
Altro tasto dolente riguarda i diritti sindacali: non viene riconosciuto il rappresentante sindacale aziendale (RSA) e i suoi diritti, non viene consentito lo svolgimento delle assemblee sindacali retribuite in azienda e tutte le altre prerogative garantite dallo Statuto dei Lavoratori in tema di diritti sindacali sul luogo di lavoro.
Attraverso questa prima simbolica iniziativa sindacale, si auspica che la cooperativa si convinca ad avviare un percorso basato sul dialogo, in merito ai punti proposti dai lavoratori, e non perseveri nel frapporre un muro alle legittime richieste inoltrate in questi mesi.
Diversamente, l’ADL COBAS sosterrà con determinazione i lavoratori in ogni iniziativa sindacale che gli stessi riterranno opportuno adottare, per la tutela dei propri diritti.
ADL COBAS