ANCHE NELL’EMERGENZA CORONAVIRUS VA SPUDORATAMENTE IN MOSTRA LA FARSA DELLA CONDIZIONE DI SOCIO LAVORATORE DELLE COOPERATIVE ALL’INTERNO DEI MAGAZZINI DELLA LOGISTICA. I COMMITTENTI PREMIANO DIPENDENTI DIRETTI E FANNO FINTA CHE GLI ALTRI NON ESISTANO.
Ci ritroviamo ancora una volta a dover commentare tristemente la condizione che oggi migliaia di soci lavoratori delle filiere logistica e agroalimentare si trovano ad affrontare: carne da macello per riempire negozi e supermarket alimentari, sacrificati dai sindacati confederali sull’altare di Confindustria e poi trattati come perfetti sconosciuti dai committenti per cui lavorano da anni.
Perchè le cooperative cambiano, vanno e vengono ogni qualvolta vi sia bisogno di “azzerare” la situazione, ma la maggior parte dei lavoratori è impiegata presso lo stesso committente da 10 anni in media.
Dovrebbero ben saperlo i vari ASPIAG e UNICOMM i quali in questi giorni si fanno belli sui giornali con ingenti donazioni agli ospedali e promettono premi e bonus economici per i “fedeli” dipendenti che rischiano la propria salute, ma che non hanno avuto la dignita’ di spendere una parola per chi ogni giorno in condizioni igieniche inaccettabili, senza mascherine e sanificazione dei locali (persino le mense) lavora ammassato nei magazzini per giunta sotto richiesta di alta produttività per riempire gli scaffali dei supermercati. Lavoratori di serie B insomma, la cui condizione non cambia sia in periodo “normale” o che “emergenziale”
Come abbiamo detto molte volte e come ribadiamo oggi, noi non ci stiamo ad essere usati e considerati soci solo per chiedere conti economici e patrimoniali. Abbiamo già condizioni peggiorative rispetto ai lavoratori dipendenti per via della parte speciale del CCNL applicato. In questo periodo la nostra condizione è ulteriormente peggiorata, mettendo persino a rischio la nostra salute e quella dei nostri cari.
Alla luce di tutto ciò, dobbiamo rilanciare con forza un nuovo percorso di lotta che miri a ottenere in tutti i magazzini le stesse condizioni oggi esistenti per i dipendenti diretti ma che abbia come obbiettivo principale quello che chiediamo da anni, l’assunzione diretta da parte dei committenti. Basta con il sistema truffaldino delle cooperative, basta essere lavoratori di serie B.
STESSO COMMITTENTE, STESSI DIRITTI, STESSE CONDIZIONI
tratto da Padova Oggi
Sciopero dei lavoratori a Mestrino
Si sono messi alla giusta distanza, quel metro che bisogna garantire per sicurezza e hanno incrociato le braccia. Sono una ottantina di lavoratori, facchini, della MG Service di Mestrino. Operano nel magazzino Aspiag che movimenta le merci per i supemercati Despar.
Protesta
La protesta nasce dal fatto che i lavoratori dipendenti dell’azienda hanno preso il premio di 300 euro mentre chi lavora nei magazzini, per una cooperativa, non lo ha avuto. La stessa cosa si è verificata anche in zona industriale dove viene lavorata merce fresca. A Padova la cooperativa che ha l’appalto è la Mag mentre a Mestrino è appunto Mg Service che sono quelli che hanno scioperato oggi, martedì 21 aprile, dopo averlo lunedì 20 e venerdì 17 aprile. Per Adl Colbas «è un trattamento che evidenzia come ci siano dei lavoratori di serie A e di serie B. E questo, soprattutto in un momento come questo dove a tutti viene chiesto chiesto uno sforzo in più, è inaccettabile».
Spisal
C’è un altro importante elemento in questa vicenda. A Mestrino infatti, lo Spisal è intervenuto per regolare entrata e uscita dei lavoratori, quindi il comitato Covid 19, previsto dal protocollo del Governo del 14 marzo e messo in piedi dalla cooperativa, deve mettere in atto questi aggiustamenti. Il comitato coinvolge però anche personale che non opera direttamente in quel magazzino. Così proprio uno di questi, che è impiegato a Dueville, in provincia di Vicenza, alla richiesta di firmare di firmare un documento che attesta che il provvedimento era stato preso, si rifiuta. E’ stato anche quest’ultimo elemento a spingere i lavoratori a scioperare.