Andare all’ occupazione gestita dalle operaie magrebine della NEK è quanto mai istruttivo ed evocativo per tutti coloro che sono sensibili alle foglie.
Bambini che scorrazzano, bidoni in cui arde il fuoco, tavolini, the fumante, donne sempre in movimento, un vociare di una miscellanea di suoni con troppe consonanti gutturali e le vocali strascicate del dialetto veneto della bassa padovana, il carosello della ‘rete di solidarietà’ che passa con auto, biciclette, munito di pastine e brioches.
Se questo può essere folclore da occupazione, quello che colpisce è la determinazione, la forza e la risolutezza di queste donne che non hanno esitato un momento a salire sopra i pallet di rifiuti compressi, sopra il tetto del capannone; a buttarsi davanti e sotto le ruote dei camion; a rifiutare le proposte indefinite e liquidatorie di Liberacoop; a chiedere una soluzione ‘libera ed equa’ per tutte; ad urlare ‘tocca una tocca tutte’.
Ma quello che stupisce è l’interiorizzazione da parte di queste donne del superamento del comune concetto di proprietà [dell’impianto di riciclo dei rifiuti] attraverso l’esautoramento del titolare dell’impianto stesso [Marco Zese]: noi [le donne] abbiamo lavorato qui, per degli anni come schiave, a selezionare la plastica dalla merda, l’impianto è nostro e non di chi pretende di trattarci come uno scarto del riciclo.
È sparito ogni timore reverenziale, anzi le parti si sono capovolte. È per questo che Marco Zese – el paron – ha perso la trebisonda e ha sferrato – in presenza dei Carabinieri – un pugno al volto ad una delle operaie che gli si paravano davanti, dicendogli ‘chi sei tu che vuoi entrare qui dentro?!! … dacci i soldi che ci spettano di diritto!!’
A sentire queste storie, nel vederle mi è venuto alla mente – illuminazioni senili – il film ‘La proprietà non è più un furto’ di Elio Petri con il mitico Ugo Tognazzi [il macellaio], dove Total [Flavio Bucci] è un giovane impiegato di banca allergico al denaro, che si converte al marxismo-mandrakismo, diventa ladro, perseguitando ciò che per lui è il simbolo del capitalismo: un laido macellaio romano cliente della sua banca.
E sono andato a ripescare un paio di monologhi, esilaranti, attualissimi.
Il ragioniere: https://www.youtube.com/watch?v=WXaSpt1PrL4
Il macellaio: https://www.youtube.com/watch?v=PQ8m6QWCtTo