Oggi si è affermato con forza la volontà dei lavoratori di proseguire questa lotta, provando a ribattere alla proposta di Vandemoortele di mettere sul piatto 1 milione di euro per risolvere la vertenza, che i lavoratori ritengono insufficiente, perchè non si può oggi mettere la logica del profitto prima della vita e dei diritti dei lavoratori.
Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.
Di seguito il volantino:
CHIEDIAMO LAVORO O REDDITO
In questi ultimi giorni sta venendo meno la speranza di mantenere in vita l’azienda di Due Carrare. Vandemoortele, nonostante le pressioni ricevute a livello istituzionale, non ha cambiato di un millimetro la sua posizione che prevede la chiusura definitiva dell’impianto di Due Carrare. Al di là delle prese di posizione di facciata, in realtà le istituzioni, dai Comuni fino al Ministero, poco o nulla siano in grado di fare quando certe scelte vengono messe in atto.
Va rilevato come l’unica logica che ispira queste scelte sia solo ed esclusivamente quella della massimizzazione del profitto. Non importa se il settore non risenta di particolari momenti di crisi, se scelte diverse dalla chiusura potrebbero essere prese in considerazione salvaguardando anche i profitti – magari un po’ meno -, non importa se per tanti anni i lavoratori di Due Carrare hanno lavorato in condizioni ambientali e di sicurezza molto precarie, l’unica cosa che importa è il dio denaro, mentre le persone contano meno di zero.
Nelle trattative che si sono aperte in questa ultima fase, abbiamo chiesto a Vandemoortele di mettere a disposizione dei lavoratori una somma che risponda a criteri di equità in relazione a due fattori principali: il primo è che l’azienda chiude a Due Carrare per rilanciarsi attraverso investimenti in altri siti per conquistare nuove fette di mercato; il secondo è che non possiamo accettare che Vandemoortele intenda investire su nuove tecnologie lasciando a casa decine di lavoratori, senza pensare a garantire una forma di indennizzo e di “ammortizzatore sociale” adeguato alla fase che stiamo attraversando, nella quale non è sicuramente facile trovare lavoro.
In questo senso riteniamo che una forma di indennizzo minimo, al di sotto del quale, in un contesto di questo tipo, sia indecoroso andare, sono i 2 milioni di € che abbiamo proposto, da suddividere tra i 38 lavoratori presenti nell’impianto, tenendo conto dell’anzianità di cantiere e delle tempistiche di utilizzo degli ammortizzatori sociali. La proposta attuale di Vandemoortele è appena al di sopra di 1 milione di €. Non stiamo chiedendo la luna, ma solo che siano date maggiori tutele nel tempo in termini di reddito per le persone che rimangono senza lavoro.