Ieri presso la Prefettura di Vicenza è stata raggiunta un’intesa in merito alla vertenza relativa alla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Cooperativa Metalmec ad Arzignano (Vi).
Si tratta di un’azienda metalmeccanica che ha un contratto di subfornitura per l’assemblaggio di strutture metalliche con la Lo.Chi. All’inizio di marzo i lavoratori della cooperativa si erano rivolti ad Adl Cobas per rivendicare il rispetto dei loro diritti, infatti veniva loro applicato il contratto Unci mutualità prevalente, ritenuto illegittimo da una consolidata giurisprudenza, così come ricordato anche dalla circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 01/06/2012. Veniva applicato un contratto part-time, nonostante un reale impiego full-time, con una paga lorda oraria di 4,85 euro senza il pagamento di ferie, permessi e tredicesima.
E’ iniziata pertanto una vertenza per il passaggio al contratto collettivo nazionale Metalmeccanico cooperative e relativa piena applicazione dal punto di vista contributivo, retributivo e degli istituti contrattuali. Dopo una serie di incontri, da cui è emersa la mancata volontà da parte della Cooperativa Metalmec di soddisfare le richieste avanzate dai lavoratori, è stato proclamato un’intera giornata di sciopero venerdì 19 maggio.
La risposta della Lo.Chi alla mobilitazione sindacale è stata di inviare alla Cooperativa Metalmec la disdetta anticipata del contratto di subfornitura lunedì 22 maggio. Di fronte al rischio della perdita del lavoro per i 19 lavoratori e lavoratrici della Metalmec è stato prontamente chiesto ed ottenuto un tavolo in Prefettura, coinvolgendo tutte le parti, per trovare un accordo sulla situazione occupazionale.
L’intesa è arrivata ieri, martedì 30 maggio, con il passaggio al Ccnl Metalmeccanico per tutti e il ritiro da parte di Lo.Chi della disdetta del contratto di subfornitura, che quindi andrà avanti fino alla naturale scadenza, che sarà in agosto.
Questa vicenda è un’ulteriore esempio della condizione di precarietà che vivono i lavoratori di cooperative, seppur avendo un contratto a tempo indeterminato. Infatti con i contratti di subfornitura o di appalto, basta una disdetta o un cambio d’appalto, per trovarsi da un giorno all’altro senza lavoro e garanzie. La battaglia per il riconoscimento di una clausola sociale di salvaguardia, ossia dell’obbligo di riassunzione alle stesse condizioni contrattuali di tutti i lavoratori in caso di cambio d’appalto, è centrale per il mantenimento dei propri diritti sul posto di lavoro.