E’ di ieri sera la presa di posizione della Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Catalfo con la: ”Nel Decreto aprile riconosceremo il diritto agli assegni per il nucleo familiare anche ai lavoratori tutelati dal Fondo di integrazione salariale (Fis)”. Il vigente regime di incompatibilità fra le due prestazioni – ricorda il Ministero di via Veneto in una nota – è disciplinato dal Decreto Interministeriale n. 94343/2016, che adegua il Fis attuando l’art. 28 comma 4 del Decreto Legislativo 148/2015, dunque non ascrivibile a chi oggi è alla guida del Dicastero e dell’INPS.
In sostanza con il decreto di aprile verrà posto rimedio ad una situazione di palese discriminazione nei confronti di lavoratori che avevano il “torto” di non rientrare tra i settori che usufruiscono di Cassa integrazione ordinaria ed in deroga. A quanto è dato di sapere il riconoscimento degli assegni familiari avrà effetto retroattivo e quindi vi sarà un recupero anche per il mese di marzo per gli importi non versati.
Come avevamo sottolineato si trattava di un gravissimo atto discriminatorio e dunque in contrasto con l’art. 3 della Costituzione. L’assegno al nucleo familiare è infatti un sostegno al redditto indispensabile per le famiglie con figli, in particolare se disabili: era per questo inaccettabile una differenza settoriale o CCNL applicato.
Siamo pertanto soddisfatti di avere contribuito con la nostra denuncia a far modificare al Governo un atto di una gravità inaudita. Ma cogliamo anche l’occasione per ribadire che dobbiamo continuare la battaglia anche con tutti quei soggetti che oggi sono esclusi dagli ammortizzatori sociali per il riconoscimento del diritto universale all’esistenza, introducendo forme di diritto al reddito molto più semplificate . E’ infatti semplicemente assurdo che , nella situazione creata dalla crisi del Covid 19, si debba ricorrere a tre tipologie di ammortizzatori sociali per chi si trova con orari ridotti o a zero ore, sottoposti a discipline di pagamento diverse una dall’altra e, se non anticipate dai datori di lavoro, di difficile riscossione.
Per tutti questi motivi continueremo a lottare perché vi sia ovunque l’anticipazione del datore di lavoro e l’integrazione per arrivare ad ottenere il 100 % della retribuzione.