Siamo rimasti sconcertati nel leggere le dichiarazioni della consigliera Mosco, sconcertati perché se non ricordiamo male la stessa consigliera ( che al tempo era vicesindaco) ha votato a favore per la cessione di APS a Busitalia mentre noi già allora dicevamo chiaramente che era un grave errore accettare questa fusione.
Quindi oggi dichiarare che l’unica soluzione è revocare la concessione da chi allora con il suo voto e contro il parere dei lavoratori ha permesso l’avvento di Busitalia ci sembra quanto meno inopportuno.
Noi lo andiamo dichiarando da tempo che così non si può andare avanti, da tempo diciamo chiaramente che Buitalia è inadeguata e che l’unica soluzione è tornare in house, ma certamente oggi dopo il voto di allora la situazione è molto più complicata, complicata perché vi è un affidamento tramite gara, complicata perché non vi sono autisti in numero sufficiente a garantire un servizio di qualità,complicata perché il parco mezzi non è certo al passo con i tempi.complicata perché Busitalia oltre a non dare risposte alle esigenze della città, non è nemmeno in grado di dare risposte ai bisogni dei lavoratori, complicata perché nonstante il tempo trascorso in Busitalia esistono due aziende una per il servizio extra urbano ed una per il servizio urbano.
Non ci servono quindi politici che a seconda del vento cambiano idea:
- ci servono fondi per acquistare mezzi nuovi
- ci servono fondi per retribuire adeguatamente i lavoratori
- ci serve un azienda capace di organizzare un servizio efficiente
- ci servono turni di lavoro decenti che non inducano il lavoratori ad andarsene
Il problema dell’Ente di Governo oggi è trovare una soluzione che dia risposte alla città ed ai lavoratori e l’unico modo per arrivare a questo risultato è costringere l’azienda a migliorare le condizioni di lavoro, migliorare gli stipendi, garantire buoni pasto decenti, garantire turni migliori, garantire le varie indennità compresa una nuova indennità per chi guida il tram, garantire il servizio previsto nella gara affidata.
In caso contrario si deve interrompere il rapporto con Busitalia e lavorare per ridare dignità al trasporto pubblico padovano.
Non vogliamo quindi più assistere a falsi ripensamenti o lacrime di coccodrillo da parte di chi con il voto in consiglio ci ha portato in questa situazione.
L’unica soluzione possibile ai problemi del trasporto pubblico padovano sta nell’unità dei lavoratori e nella volontà di riconquistare dignità e diritti che questa azienda e questi contratti nazionali hanno tolto.