Nella mattinata di giovedì a Roma si è scritto un nuovo gravissimo e indegno atto di guerra agli ultimi. Un attacco violento e feroce con l’obiettivo chiaro di spostare nell’invisibilità bambini, donne, uomini e anziani. Totale assenza ed incapacità politica di trovare soluzioni concrete a tematiche sociali e campo libero per una gestione poliziesca delle stesse.
Di questo ci parla lo sgombero avvenuto ieri di oltre 800 rifugiati politici e richiedenti asilo da piazza Indipendenza, dove si erano accampati dopo essere stati sbattuti in strada nella mattinata di sabato 19 agosto dallo stabile di via Curtatone, occupato a fine 2013 per rivendicare una soluzione abitativa.
Oltre al centralissimo tema della miserevole gestione italiana dell’accoglienza, tutta in chiave emergenziale e funzionale ad alimentare sentimenti razzisti e xenofobi; oltre all’accelerazione data dal ministro Minniti e dal PD alle politiche del disumano con l’approvazione del pacchetto Minniti-Orlando e il codice di condotta per eliminare le Ong dal Mediterraneo, si manifesta in maniera nitida un attacco altrettanto forte e deciso a tutte quelle realtà e soggettività autorganizzate che quotidianamente sono impegnate nella cooperazione e nella costruzione di forme di solidarietà e mutualismo, che producono nuovo welfare per rispondere ai bisogni concreti prodotti da questo presente.
Il mese di Agosto 2017 si è tristemente connotato di queste linee buie e tristi, con svariati spazi sociali e occupazioni abitative che da Bologna a Roma sono state attaccate e sgomberate.
Il tema del diritto all’abitare e dell’accesso ad una soluzione abitativa dignitosa rappresenta un filo rosso che tiene uniti questi aspetti. In un Paese in cui – nonostante un leggero calo dei provvedimenti di sfratto emessi – il numero degli sfratti eseguiti è aumentato dell’8% nel 2016 (oltre il 90% dei quali prodotto da morosità incolpevole); nel quale le case e gli immobili sfitti ed abbandonati sono oltre 7 milioni e gli ultimi investimenti pubblici seri nell’edilizia popolare sono stati fatti ormai diversi decenni fa, agire materialmente il diritto alla casa, ripristinando un utilizzo sociale di questi edifici, ha significato assicurare un tetto a chi era per strada.
E tutto ciò è avvenuto come conseguenza di risposte istituzionali efficaci a queste tematiche, con risorse tagliate dalle politiche di austerità e una guerra contro i poveri agita a livello sottile anche dentro gli assessorati alle politiche abitative.
Oggi questa battaglia non può che tenere insieme anche il tema dell’accoglienza degna, là dove i progetti di accoglienza emergenziale fungono a tutti gli effetti come nuovi incubatori di homeless.
Agire la verità per combattere insieme la povertà e non i poveri, per combattere insieme lo sfruttamento e la precarietà e non i nuovi schiavi e le nuove schiave, per tenere lontana la paura e trasformarla in nuove relazioni e reti sociali, per costruire le nuove città del domani dove ad essere esclusi siano gli speculatori dell’odio e non gli esseri umani che fuggono da violenze, depauperazione delle risorse, cambiamenti climatici, guerre è per noi la priorità nella costruzione delle città del domani. Perché nessuna/o resti sola/o!
#UnaCasaPerTutti #PrimaLePersone #NoPianoCasa #RiutilizzoDelloSfitto
Sportello Casa ADL Cobas Romagna