L’iniziativa si svolgerà nel rispetto delle distanze e dell’utilizzo dei DPI necessari a garantire per tutta la durata del presidio il rispetto delle norme sanitarie anti-contagio e la cura di noi stess* e dello spazio pubblico che attraversiamo. Leggi il protocollo per il presidio
È chiaro ormai che la gestione dell’emergenza e soprattutto della lunga e travagliata transizione verso l’uscita dalla fase più acuta dell’epidemia presenta un prezzo altissimo a chi negli anni ha già visto progressivamente negate garanzie di reddito, salute, welfare. Altro che ripresa: la fase-2 è un presente dove si acuiranno disuguaglianze, sfruttamento, precarietà e povertà strutturali, assenza di tutele e di diritti sociali.
L’Emilia-Romagna non fa eccezione. Attraverso concertazione e compatibilità con gli interessi del profitto, si è privilegiato il primato della produzione ad ogni costo sulla tutela della salute, puntando sulla rapida riapertura di quei settori dell’economia e del lavoro che hanno maggiori tutele, a scapito dei soggetti sociali, del lavoro e del precariato più fragili e vulnerabili. Senza dire che la rincorsa alla riapertura avviene senza reali garanzie per il diritto alla salute pubblica e nei luoghi di lavoro.
Nessuna reale inversione di tendenza nella gestione della Sanità e del TPL, fondamentali per non ricadere in nuove ondate di contagio; poco o nulla per rispondere ai bisogni sociali più impellenti sul terreno del diritto all’abitare e di un sistema di welfare regionale realmente universalistico e inclusivo; enormi incertezze per la tenuta occupazionale e la continuità di reddito per centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, rimasti senza lavoro e senza salario, con una moltiplicazione di specifici ammortizzatori sociali e sostegni al redditto bloccati dalla crisi di liquidità aziendale, dalla burocrazia previdenziale e da meccanismi inadeguati di anticipazione bancaria, se non persino esclusi da qualsiasi misura.
Davanti a questo devastante scenario economico e sociale, in assenza di una reale volontà di affrontare nel merito le istanze sociali di chi già sta pagando i costi di questa crisi catastrofica, pensiamo che con la ripartenza ufficiale della gran parte delle attività produttive è necessario che riprendano apertamente e in forma pubblica e organizzata le lotte nei luoghi di lavoro e nelle piazze.
Lanciamo dunque un appello a tutte le realtà sindacali e sociali a dare una prima risposta collettiva a questa gestione economica e politica, scendendo in piazza il prossimo **venerdì 8 maggio** alle ore 11,30 con un presidio presso la Regione Emilia-Romagna, da attuare in forma consapevole a tutela della salute di tutte/i e nel rispetto delle disposizioni di sicurezza anti-contagio.
Per rivendicare innanzitutto riforma radicale e strutturale del sistema di welfare e della sanità pubblica;
diritto alla salute pubblica e nei luoghi di lavoro;
difesa del lavoro precario e in genere, del salario e del reddito per tutti;
aumento delle risorse finanziarie per la spesa sociale, attraverso patrimoniale, fiscalità fortemente progressiva e taglio alle spese militari, e riconversione in senso ecologico del modello produttivo.
PERCHÉ ANDRÀ TUTTO BENE SOLO SE GIÀ LOTTEREMO PER DIFENDERE E RIVENDICARE REDDITO E DIRITTI OLTRE L’EMERGENZA!
ADL Cobas Emilia Romagna
Sindacato Generale di Base Bologna
SI Cobas Bologna
Aderiscono:
Forum per il Diritto alla Salute Bologna – Emilia Romagna
Campagna Reddito di quarantena in Emilia-Romagna
Riders Union Bologna
collettivo universitario Saperi Naviganti
YaBasta Bologna
Laboratorio Salute Popolare
Laboratorio Crash! Bologna
Cua – Bologna
Cas – Bologna
RentStrike Bolognina
Unione Inquilini Bologna
Sinistre di Opposizione di Bologna (PCI-PCL-PRC)
Cobas P.I. Comune di Bologna
Cobas P.I. Sanità Emilia Romagna