Come pubblici dipendenti delle Agenzie Fiscali non possiamo non prendere posizione su quello che sta avvenendo a delle lavoratrici che condividono nel loro lavoro i nostri stessi spazi fisici ma sono dipendenti di una cooperativa, la C.R.Appalti srl che ha comunicato con una lettera inviata il 24/07/2020 che “la scrivente societa’ alla data odierna non dispone della liquidità sufficiente per poter pagare regolarmente gli stipendi del mese di giugno 2020 dell’Appalto Agenzia Entrate Triveneto”. La scarna letterina prosegue con:”sara’ nostra premura attivare in breve tempo tutte le risorse necessarie per poter risolvere le attuali problematiche..”.
E’ la logica della esternalizzazione di segmenti di lavoro che avviene anche nel Pubblico impiego che va messa in discussione!
L’Agenzia Entrate non puo’ limitarsi a dire ”non sono nostre dipendenti” e pertanto ignorare le condizioni di lavoro di chi fa’, in appalto, le pulizie nei suoi uffici.
Parliamo di manodopera in stragrande maggioranza femminile tutte assunte a part time con max 20 ore a settimana che dall’inizio della pandemia lavora a meta’ orario, causa lo svuotamento degli uffici per lo smart working come attività prevalente, che si vedono coperte dal Fis (fondo d’integrazione salariale) le ore non lavorate solo all’80 per cento e erogate con mesi di ritardo con il risultato di dover essere supportate da enti caritatevoli o dalla solidarietà dei dipendenti dell’Agenzia per poter far fronte al sostentamento della propria famiglia .E’ palese, e l’abbiamo toccato con mano, come non ci sia un reale welfare universale che garantisca che “nessuno sia lasciato solo”. E’ altrettanto palese come la C.R.Appalti srl ,si comporti da “padre padrone” con le sue dipendenti, non rispettando le scadenze di pagamento delle mensilità, non versando nel caso del nostro sindacato le quote sindacali che hanno trattenuto a nostro nome per mesi alle nostre iscritte, arrivando persino alla meschinità di trattenere dalle dipendenti l’euro che costa il bonifico mensile.
Siamo di fronte al fenomeno della “poverta’ pur lavorando”ossia prendono meno del cosiddetto “reddito di cittadinanza” o di “emergenza” parliamo infatti di 200-250 € mensili con l’integrazione successiva del Fis in colpevole ritardo e parliamo di persone con figli e con affitti, bollette, cibo,vestiario da pagare.
A gennaio dovrebbe avvenire il subentro per le Agenzie Fiscali del Triveneto probabilmente di un’altra cooperativa, ne saremo felici, ma il nodo della garanzia di un reddito e di dignitose condizioni di lavoro rimane!
Solidarieta’ alle lavoratrici del pulimento delle Agenzie Fiscali del Veneto x ottenere condizioni di lavoro degne!