Gentile Direttrice ci ha colpito la lettera che ha indirizzato a ognuna/o di noi dipendenti delle Entrate del Veneto.
Ci ha colpito il suo appello alla Carta dei Valori per aprire una riflessione che va dal rifuggire dalla logica del puro adempimento, all’essere artefici del proprio operato, al senso etico per concludere con quello che è la finalità delle due pagine del messaggio ossia:attuare un uso consapevole dell’Anagrafe Tributaria.
Ci domandiamo pertanto quale finalità aveva la lettera?
Di fare semplicemente un richiamo all’adempimento puntuale di quanto previsto al punto 19 del codice di comportamento dell’Agenzia delle Entrate? Di ribadire che i comportamenti negligenti verranno severamente castigati a prescindere dal dolo?
Art.19 Accesso alle banche dati.
1. Il dipendente accede alle banche dati gestite dall’Agenzia esclusivamente per finalità istituzionali e per ragioni connesse alla propria attività di servizio;qualunque accesso per motivi extraistituzionali,
non autorizzato e puo’ comportare l’applicazione di sanzioni disciplinari.
Gentile Direttrice ci ha colpito quello che non ha detto, quello che non ha posto in rilievo in questo sua lodevole comunicazione personale tramite la mail d’ufficio, con ognuno di noi.
Ci sarebbe piaciuto avere un ringraziamento collettivo e personale per reggere materialmente,
con il nostro lavoro, gli uffici nonostante la carenza del personale e che, pur arrancando,
continuiamo, anche per senso di responsabilità, a cercare di garantire il perseguimento dei fini istituzionali e, quando compatibili con le risorse umane disponibili, anche gli obiettivi aziendali.
Rispetto poi alla “logica del puro adempimento” ci duole dire che la ritroviamo in troppi atti della sua Direzione la cui giustificazione non sta nel risolvere o per lo meno attenuare un problema ma di essere “in regola” con quello che viene interpretato come “lo spirito” delle indicazioni dell’Amministrazione Centrale e poco importa se in altre regioni c’è più attenzione ai dipendenti.
Gli esempi nel Veneto vanno dalle richieste dei dipendenti su un riequilibrio dei carichi di lavoro al fine di evitare ogni rischio di stress-lavoro correlato (esasperato dall’inaugurazione dello strumento Va.le.), a un maggiore utilizzo di strumenti di gestione vita/lavoro quali una frequente e ampia mobilità regionale, maggiore flessibilità, smart working, delocalizzazione, fino al non essere sbattuti come pacchi postali com’è avvenuto invece con la chiusura “temporanea”, dell’Ufficio di Cittadella e senza nemmeno essere flessibili sulle richieste dei colleghi per individuare soluzioni straordinarie in situazioni non ordinarie.
Le cose da dire sarebbero molte e ci dispiace che tutta l’attenzione della Direttrice si sia concentrata a senso unico “sull’uso consapevole” dell’Anagrafe Tributaria” su cui concordiamo.
Non possiamo però che rilevare, proprio perché abbiamo difeso presso il collegio di disciplina e in Tribunale, alcuni colleghi, che molto spesso non c’è stata proporzione tra la sanzione inflitte,le conseguenze penali che ne sono derivate e l’infrazione commessa.
Ci sarebbe piaciuta ci fosse arrivata una lettera in cui la DRE del Veneto si impegnava per prima a non perseguire “la logica del puro adempimento” per relazionarsi invece con le richieste dei propri dipendenti.
Quella lettera non c’è arrivata.
Un caro saluto e speriamo meglio dalla Vostra prossima mail.
Veneto,02/03/2023 Adl Cobas