Lavoratori e utenti del servizio vi invitiamo a sottoscrivere la mozione,che riportiamo nel retro di questo volantino [scaricabile qui sotto], che chiede di fermare l’applicazione della Delibera Regionale 1075/17 che interviene sull’organizzazione dell’assistenza infermieristica domiciliare “ADI” , incidendo su tre momenti importanti : I turni, la pronta disponibilità e i prelievi a domicilio.
Pensiamo che vi saranno disagi per la popolazione fragile e i loro familiari, i lavoratori e un aumento dei costi per la spesa pubblica.
1) La nuova turnistica con gli orari 7/14 mattina e 14/21 pomeriggio e l’obbligato riposo di 11 ore inciderà negativamente sulla possibilità di offrire una continuità temporale nella relazione con il paziente e la famiglia che si vedranno cambiare ogni giorno operatori sanitari, mettendo in crisi il processo educativo che si basa appunto sulla fiducia e sulla continuità delle informazioni e il monitoraggio degli obiettivi condivisi.
2) La pronta disponibilità notturna verrà tolta e questo produrrà un aumento di ricorsi al 118 e ricoveri impropri per pazienti oncologici e pazienti fragili a discapito del riuscire a garantire garantire dignità al momento della morte.
3) La nuova revisione dell’assistenza domiciliare infermieristica “ADI “, prevede l’introduzione di personale esterno nell’esecuzione dei prelievi ematici, ora in carico all’ADI, il rischio è che diventeranno mere prestazioni svuotando il momento del prelievo che per gli operatori è una situazione di osservazione e rilevamento di bisogni con relativi interventi risolutivi, esempi sono la rilevazione di rischio cadute, problemi di lesioni da decubito, dolore del paziente oncologico, disfagia etc.
E’ importante porre uno stop alla Delibera Regionale 1075/17
affinché venga rivista sentendo l’opinione dei lavoratori ma anche dei cittadini-utenti che hanno necessità di essere rappresentati perché soggetti fragili costretti a letto nelle loro case.
Pensiamo che questa riorganizzazione porterà gli infermieri ad essere ruote di un ingranaggio che toglie loro l’autonomia e l’indipendenza professionale conquistate a fatica nel corso degli anni ed è per questo che come Adl Cobas facciamo nostre le osservazioni degli operatori e ci mettiamo a disposizione per evitare questa deriva negativa per operatori e utenza a partire dal sostenere la sottoscrizione della mozione che ci prefiggiamo di consegnare, con le firme raccolte, alla Regione e anche al Comune di Padova dove è già stata presentata,lunedi’ 25 Marzo,una interrogazione in Consiglio Comunale proprio su questa tematica.
ls_salute_non_e_una_merce.pdf