Leggiamo con stupore comunicati di sigle sindacali, responsabili della presa in giro del rinnovo contrattuale, che affermano che il nuovo contratto-bidone (che loro stessi hanno contribuito a produrre) non ha nulla a che vedere con le prossime elezioni RSU. Secondo noi invece ha molto a che vedere. In primo luogo ed a livello nazionale, questa tornata elettorale potrebbe essere l’occasione buona per dare un segnale molto forte ai sindacati confederali per dire loro che è ora di finirla con gli accordi a perdere per i lavoratori in cambio di “favori” concessi alle organizzazioni sindacali intese come istituzioni (vedi fondi pensione, regolamentazione della rappresentatività sindacale, distacchi sindacali e quant’altro). In secondo luogo ed a livello locale, perché proprio grazie al loro capolavoro ci ritroveremo a dover “negoziare”:
con nuovi limiti temporali per contrattare, dato che per alcune materie è previsto un limite temporale di 45 giorni oltre ad essere prevista in alcuni casi l’esclusione dalla trattativa della RSU;
con la possibilità da parte dell’Amministrazione di procedere unilateralmente in assenza di accordi;
con ipotesi di nuove posizioni economiche in tutte le categorie senza la previsione di risorse economiche aggiuntive e con procedure aleatorie tutte da definire;
con le previste migliorie e riconoscimenti della professionalità e della specificità del personale del settore scolastico che vengono rimandati ad una futura Commissione Paritetica nazionale da istituire;
con il fatto che, mentre da un lato le Posizioni Organizzative escono dalla contrattazione decentrata trascinandosi la relativa parte economica che a discrezione dell’Ente potrà venire implementata fino a 16.000 euro con la possibilità di migliorare anche la quota relativa alla premialità, dall’altro lato per tutti gli altri lavoratori è previsto, dal 2019, un incremento del fondo produttività della bellezza di 83,20 euro medi a testa.
Ma come? A Roma i vostri capataz combinano disastri e voi, qui a Padova ci raccontate che siete in grado di trasformare disastri romani in trionfi padovani? Ma per piacere……
Noi né abbiamo la coscienza sporca sul RINNOVO BIDONE né facciamo false promesse per qualche voto in più!
Diciamo solo che crediamo possibile dare una svolta al lavoro ed alle prospettive dei dipendenti comunali, per questo vogliamo fissare una serie di punti da portare avanti insieme ai lavoratori.
La riorganizzazione ipotizzata deve ridare dignità al lavoro dei dipendenti e non solo riformare la struttura comunale.
Il piano assunzionale deve essere realizzato in tempi certi e garantendo soluzioni a tutti i settori in crisi a partire da scuole, servizi demografici, tributi e servizi sociali.
La riorganizzazione e l’investimento previsti per il SIT devono, per mezzo di strumenti informatici adeguati, poter semplificare e rendere sicuro il lavoro svolto tutti i giorni dai dipendenti.
L’Amministrazione deve trovare fondi in grado di garantire le progressioni di carriera e mantenere l’importo relativo al premio di produttività.
La formazione dei dipendenti deve riprendere in maniera continuativa e mirata.
Si deve prevedere la formazione di nuove graduatorie a cui poter accedere per nuove future assunzioni anche al fine di abbassare l’età media dei dipendenti.
Per i lavoratori, le procedure di mobilità interna devono diventare, al contrario di come è stato fino ad oggi, uno strumento agile ed efficace.
Iniziative e rivendicazioni che possono concretizzarsi in tempi rapidi, che sono in grado di dare una svolta all’attuale situazione dei settori e che restituiscono dignità ai lavoratori del Comune di Padova.
VOTA ADL COBAS, VOTA PER IL CAMBIAMENTO
I delegati RSU/RLS Galato, Michelon, Nalon, Pieretti