Abbiamo un problema di democrazia: Ricordiamo che la trattativa sull’orario di lavoro è di competenza territoriale, e di fatto è stata esautorata dalla “cornice” posta dal livello regionale nella riunione del 19 da cui sono state escluse le rsu, ossia i delegati eletti dai lavoratori. In questa trattativa la DRE ha dichiarato la sua indisponibilità a tornare a quelli che ha definito come “orari arlecchino” ossia calibrati sulle diverse esigenze territoriali , ha ribadito che la flessibilità in entrata può partire in tutta la regione solo dalle 7.45 e che indietro ossia dalle 7.30 non si torna. Si è “discusso” della flessibilità in ingresso per i colleghi dell’ex Territorio già tagliata di 15 minuti a partire dal 1 gennaio. La DRE ha affermato che tale scelta, attuata senza alcun confronto sindacale, non è stata fatta sotto sua indicazione ma che è stata una decisione autonoma dei vari Direttori Provinciali dell’ex Territorio…… salvo ovviamente confermare che l’orario di flessibilità in ingresso è alle 7.45. E’ stato solo concesso alla trattativa a livello locale la possibilità di estendere la flessibilità, previo accordo, fino alle 8.30 solo per i colleghi dell’ex Territorio che non sono obbligati ad aprire lo sportello alle 8.00 (i colleghi della Conservatoria). La DRE ha ribadito, sfoggiando grafici, il vantaggio per i contribuenti del Veneto di avere 6 Uffici della nostra Regione condannati all’orario continuato il martedì e il giovedì. La DRE nel dichiararsi “non convinta” ad abolire l’orario continuato ha affermato una sua disponibilità a ritoccare un po’ l’orario di apertura al pubblico , previo un suo approfondimento dell’argomento, in un incontro a livello regionale ipotizzato per il 31 marzo.
Abbiamo un problema di democrazia: per partecipare alle trattative anche se a livello locale o regionale la rappresentatività richiesta alle OO.SS. e’ quella del livello nazionale! E’ inoltre evidente, che con l’annunciato taglio dei comparti del Pubblico Impiego e la loro riduzione a quattro, le OO.SS. che potranno partecipare alle trattative saranno ridotte quasi esclusivamente a CGIL,CISL,UIL.
Alle Entrate nel Veneto già ora la nostra O.S. pur essendo maggiormente rappresentativa a livello locale in 5 province e a livello regionale con 12 delegati rsu eletti, non è ammessa ai tavoli. Abbiamo introdotto questo elemento perchè risulta evidente come i tavoli formali di trattativa non certifichino la reale rappresentanza dei lavoratori e che sia necessario invece una reale democrazia a partire dalla partecipazione delle rsu anche al tavolo regionale.
Abbiamo fatto una sintesi di parte di una riunione, quella regionale , a cui ci hanno escluso sia come O.S. che come Rsu, ora invece vogliamo affrontare l’incontro che abbiamo avuto come delegati RSU dell’Adl Cobas con la DRE, prima dell’inizio della riunione regionale.
Abbiamo un problema di tutela di due colleghi in sede giudiziaria per l’udienza del 22 marzo:
Due colleghi di Padova 2 si trovano, loro malgrado, coinvolti in una vicenda giudiziaria assurda, semplicemente per aver svolto il proprio lavoro, adempiendo a precise indicazioni date dall’Amministrazione. L’Amministrazione, pur avendo riconosciuto la correttezza e la doverosità degli atti posti in essere dai nostri due colleghi, a meno di un mese dall’udienza ancora non ha deciso se concedere o meno l’assistenza giudiziaria mediante l’Avvocatura dello Stato. La motivazione non ci convince: secondo l’Amministrazione, si tratta di una fase pre-processuale, nella quale è difficile impegnare l’Avvocatura dello Stato, in quanto non c’è “nessun serio rischio” per i colleghi. Nel frattempo i due colleghi dovrebbero munirsi di una difesa tecnica, di cui dovrebbero addossarsi gli oneri. Per l’Amministrazione tanto basta ed è quindi tutto a posto. Ci dispiace ma non siamo d’accordo!!!! Ci pare che abbandonare i due colleghi che, servendosi di un proprio legale, dovranno difendere l’operato dell’Amministrazione sia già un problema!
Inoltre rileviamo che questo, unitamente ai ritardi che si sono accumulati nel dare una risposta ai nostri colleghi, dal nostro punto di vista, sia il segnale chiaro che per l’Amministrazione i rischi che corrono i suoi dipendenti non siano una priorità, che la nostra Dirigenza non condivida o non ha capito fino in fondo il senso profondo delle nostre richieste: è inaccettabile che l’Amministrazione consideri come “un rischio calcolato” il fatto che i suoi dipendenti siano identificati come i responsabili di comportamenti ed atti riconducibili all’Amministrazione.
Non siamo per niente soddisfatti delle risposte che ci hanno dato.
Abbiamo chiesto che fosse risolta in maniera solerte la richiesta di tutela mediante l’Avvocatura dello Stato: ci hanno risposto di no!
Abbiamo chiesto, in alternativa, che fosse corrisposta l’anticipazione delle spese processuali, così come previsto dall’articolo 21 del Regolamento di Amministrazione: ci hanno risposto che non si sono posti il problema.
A tutto questo noi diciamo Basta!!!! Il tema della tutela giudiziale dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate non può più essere rinviato, urgono risposte chiare ed efficaci, non lasceremo soli i nostri colleghi!!!!! Chi tocca uno, tocca tutti!!!