Si è chiusa ieri con un’importante conquista la vertenza che i lavoratori organizzati con ADL Cobas hanno portato avanti contro la cooperativa Europo e l’azienda committente Salumificio Galli Remo di Viadana.
La vertenza nasce dalle condizioni lavorative ed economiche che i lavoratori erano costretti a subire ‘grazie’ al sistema dell’appalto.
La cooperativa applicava il ‘contratto nazionale’ UNICOOP/UGL Logistrica Trasporto Merci di fatto illegittimo, con una paga base oraria che si riduceva ai 6,36 euro lordi onnicomprensivi: meno dei voucher, per intendersi! Senza possibilità quindi di ferie, permessi e riposi retribuiti!
Oltretutto le mansioni svolte non sono assolutamente legate ad attività di magazzino o di carico/scarico ma alla lavorazione delle carni ed insaccati, inquadrata di norma dal suo CCNL di riferimento degli ALIMENTARI PMI che prevede una paga base di oltre 9 euro all’ora, a cui vanno ovviamente aggiunti gli altri istituti 13^, 14^, ferie e permessi.
Un altro aspetto rilevante denunciato dai lavoratori è stato l’utilizzo esasperato degli straordinari imposti dall’azienda, arrivando a lavorare 6 giorni su 7 e spesso oltre le 12 ore al giornaliere, con chiara compromissione della salute psico-fisica dei lavoratori. Infatti il primo risultato dell’intervento di ADL Cobas è stato la sospensione immediata di questo ritmo lavorativo.
L’accordo sindacale firmato il 24 maggio 2017 prevede, oltre ad un riconoscimento una tantum sul pregresso non corrisposto, l’assunzione diretta, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, da parte del Salumificio Galli dal 1 Luglio 2017 per i 7 lavoratori fino ad ora soci della Cooperativa Europo, con l’applicazione integrale del CCNL ALIMENTARI PMI CONFAPI, escludendo le norme del Jobs Act e quindi con il riconoscimento delle tutele dell’articolo 18 S.L..
In sostanza per la prima volta nel territorio della bassa mantovana si interrompe l’uso strumentale degli appalti per abbassare diritti e salari dei lavoratori: si smaschera l’utilizzo improprio delle cooperative, che si prestano non agli interessi dei ‘soci’ ma a quelli imprenditoriali delle aziende, rendendo sempre più lontano il ruolo emancipatore che la cooperazione aveva in origine, come stiamo riscontrando proprio in questi giorni e sempre a Viadana con la “vertenza Composad”.
Da oggi questi lavoratori non saranno più ricattati dai cambi d’appalto o dai regolamenti interni delle cooperative che licenziano con l’esclusione da socio lavoratore: da oggi saranno lavoratori con pari diritti e doveri dei dipendenti!
Questa conquista è un segnale concreto da generalizzare sul territorio, perché la degenerazione degli appalti al massimo ribasso centralizza i profitti e lascia i costi sociali sul territorio, agevolando a lungo andare l’ingresso di una economia legata al malaffare e di contro escludendo chi eventualmente fa cooperazione e impresa in modo serio perché non più competitivi negli appalti.
Riteniamo che le istituzioni abbiano una responsabilità primaria per far si che le conseguenze degli appalti al massimo ribasso non ricadano sui territori e la cittadinanza tutta.
Avanti ADL Cobas, viva chi lotta per i diritti e la dignità!