In seguito all’annuncio di nuovi tagli al servizio delle pulizie in gennaio ed alle proteste dei lavoratori del settore, l’Ulss 17, negando di aver attuato ulteriori tagli rispetto al 2015, ha affermato che la superficie su cui viene attualmente effettuato il servizio di pulizie è passato dai 74000 mq dei vecchi ospedali, agli oltre 110000 mq con il nuovo ospedale (dato confermato fino al 31/03/2016).
Il capitolato prestazionale richiedeva un servizio di pulizia e sanificazione da effettuare su una superficie totale di 98500 mq e, su tale superficie, il raggruppamento di imprese vincitore della gara per la costruzione e gestione del’ospedale unico (l’attuale Concessionario), offriva un servizio corredato da una serie di “migliorie” aggiuntive. Per eseguire il servizio di quotidiana nel solo Polo Ospedaliero di Schiavonia, ad esempio, come richiesto dal capitolato prestazionale e dalle migliorie offerte, era previsto l’impiego di 89 persone per un monte ore mensile pari a 7683,5 (con tale monte ore, tutto il personale effettivamente impiegato potrebbe lavorare, mediamente, per circa 35 ore settimanali! Attualmente siamo su una media di 20 ore settimanali).
Sono numeri che stridono molto con la realtà dei fatti perché tale servizio viene attualmente svolto da 51 persone che hanno a disposizione solo 4581,14 ore al mese.
Dove sono finite le oltre 3000 ore di scarto (una differenza del 40%), solo sull’ospedale di Schiavonia, tra quanto prospettato in fase di gara e quanto realmente prestato (quasi 3900 ore su tutto l’appalto, con una differenza del 35,5%)?
Molte perplessità emergono dalla lettura dei documenti forniti dall’Ulss 17 e qualcuno dovrà fornire delle risposte a queste domande.
Secondo i nostri calcoli, basati sulla documentazione e le informazioni che ci sono state fornite dall’ULSS 17, le diverse operazioni che hanno inciso sul servizio (chiusure di reparti e tagli dei servizi offerti agli utenti, oltre al declassamento e alle riduzioni del servizio di pulizie, dovuto alla spending review del 2015), hanno causato una riduzione intorno al 9% (1000 ore/mese), rispetto al dato iniziale. Solo riducendo il servizio richiesto e aumentando i ritmi di lavoro, è possibile far sparire delle cifre così consistenti .
Nei mesi scorsi, infatti abbiamo denunciato più volte che, con il passaggio al nuovo ospedale unico Madre Teresa di Calcutta, le lavoratrici ed i lavoratori del servizio di pulizia e sanificazione hanno subito un consistente aumento dei carichi di lavoro e che non era possibile eseguire tutto il servizio richiesto.
Così mentre veniva fatta svanire ogni possibilità di un parziale recupero dei tagli già subiti negli anni precedenti (prospettato inizialmente dalla Coopservice), la recente riorganizzazione dei turni di lavoro ha comportato, invece, una sensibile riduzione degli importi in busta paga che, per molte lavoratrici, significherà anche la perdita dei 960 euro/anno del cosiddetto “Bonus Renzi”, in quanto il proprio reddito annuale, con tale riduzione, va a collocarsi al di sotto della soglia che l’assurdo d.l. 66/2014 ha stabilito (8.145 euro), penalizzando i redditi più bassi.
Approfondiremo i dettagli del capitolato ed esigeremo dei chiarimenti! Ricorreremo nelle sedi opportune e adotteremo le iniziative sindacali che le lavoratrici e i lavoratori riterranno necessarie.
VOGLIAMO CONTRATTI DIGNITOSI E RITMI DI LAVORO “UMANI”!
Monselice, 19 maggio 2016
ADL COBAS