Questa mattina si è svolto un presidio itinerante nel centro di Trento organizzato da Adl Cobas, con il supporto del Cs Bruno, per portare a conoscenza della cittadinanza trentina la situazione occupazionale dei lavoratori assunti dall’agenzia interinale “Gi Group” ed impiegati all’interno dell’impianto di trattamento dei rifiuti di “Ricicla Trentino” a Lavis (Tn).
Una volta radunati in Piazza Pasi, una trentina di lavoratori, tutti africani, si è spostata in Piazza Duomo e qui è iniziato un volantinaggio e uno speakeraggio informativo.
Sono state denunciate le difficili condizioni lavorative: non vengono forniti gli adeguati dispositivi di protezione individuale e sono spesso costretti a selezionare i rifiuti ad esempio senza guanti oppure con grembiuli non idonei. Inoltre l’orario di lavoro settimanale non viene sempre garantito e non vengono loro pagate le maggiorazioni per il sabato. Sarebbe questa la “pacchia” a cui si riferisce il ministro degli interni Salvini, quando rilascia dichiarazioni sui migranti?
All’interno dello stabilimento c’è una netta maggioranza di lavoratori somministrati rispetto ai dipendenti diretti e questo è in contrasto con la normativa che prevede un limite massimo di lavoratori a tempo determinato o somministrati del 20% rispetto a quelli a tempo indeterminato.
Si tratta di una questione non solo interna all’azienda, ma interessa tutta la collettività, in quanto queste persone operano nella filiera della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, servizio prezioso di cui usufruiscono tutti i comuni trentini. Per questa ragione il presidio da Piazza Duomo si è spostato sotto il Comune di Trento per chiedere il coinvolgimento e l’apertura di un tavolo con le istituzioni locali affinché vengano rispettati i diritti all’interno di una filiera di pubblica utilità.
Questa condizione di precarietà e sfruttamento è la stessa che incontriamo nei magazzini della logistica con il sistema degli appalti. In questo caso, invece di una cooperativa, abbiamo un’agenzia interinale, ma il meccanismo di ricattabilità non cambia. Oggi c’è stata un’importante presa di parola pubblica da parte di questi lavoratori ed è solo il primo passo di una vertenza che si concluderà solo quando saranno garantiti reddito, diritti e dignità per tutti.