La notizia apparsa sui quotidiani locali che riguarda l’evasione fiscale di The Log srl, azienda nata per gestire il magazzino di Alì Supermercati di via Olanda e gli addetti alle scaffalature degli Aliper di via Saetta e Abano, non ci racconta nulla di nuovo, ma va semplicemente a consolidare ancora una volta quello che abbiamo sempre sostenuto e denunciato, ovvero che il sistema degli appalti è un sistema basato sul malaffare, che va superato attraverso l’internalizzazione di tutti i lavoratori, che ne sono le prime vittime.
La storia di questo magazzino è la stessa di molti altri della logistica e delle aziende della grande distribuzione, che affidano ancora oggi a finte cooperative e società truffaldine la gestione delle merci e che grazie all’evasione fiscale e contributiva si aggiudicano gli appalti abbassando le tariffe e i costi a favore delle committenti e a discapito della collettività e soprattutto a discapito dei lavoratori.
The Log srl nasce a seguito delle aspre lotte, fatte di scioperi e ricorsi in tribunale, che fin da subito abbiamo portato avanti come ADL Cobas all’interno di Alì, nate proprio per denunciare le illegalità che avevamo riscontrato e che si stavano perpetrando negli anni col tacito consenso delle altre organizzazioni sindacali già presenti da tempo e soprattutto col tacito consenso della Committenza, che se ne è sempre lavata le mani dichiarandosi estranea, nonostante fosse palese quanto avveniva all’interno dei suoi magazzini, e questo perché gli permetteva comunque di avere un grosso risparmio sul costo del lavoro.
Infatti negli anni si sono succedute numerose cooperative spurie, per lo più facenti parte del Consorzio Coselog (Newlog, Workcoop, Cattolica soc. coop., PLP), che nascevano e morivano di continuo e che applicavano contratti capestro come l’UNCI che prevedeva per i lavoratori una retribuzione inferiore del 30% con la conseguente evasione fiscale e retributiva e permetteva di tenere bassi i costi di gestione.
La prima battaglia che, come ADL Cobas, abbiamo portato avanti, finalizzata a riportare la legalità e combattere le forme di sfruttamento basate sul pagamento a cottimo delle maestranze è stata quella di far applicare correttamente il CCNL e far di eliminare le finte cooperative e la figura del socio-lavoratore e far affidare l’appalto ad aziende, in attesa di arrivare all’internalizzazione di tutto il personale.
Abbiamo così ottenuto che una parte del magazzino, il reparto ortofrutta-fresco e gelo, fosse affidato ad una multinazionale del settore la XPO che a sua volta però lo affida a Rapida srl, mentre nel reparto secchi la Life società cooperativa, che da anni ne aveva la gestione, si trasforma in Life Log srl.
Life Log srl, che non riesce a sostenere i costi non essendo più cooperativa, decide di vendere a The Log srl neonata e sostenuta direttamente da Alì, mentre con Rapida srl i problemi restano i medesimi degli appalti precedenti (buste paga irregolari, contibuti non versati ecc.)
Alì a questo punto decide di affidare l’intero appalto a The Log srl con la speranza di averne il controllo pieno, ma anche con questa azienda le cose vanno male e Alì, dopo essersi fatta due conti dal punto di vista economico e probabilmente dopo aver scoperto alcune irregolarità, decide finalmente di reinternalizzare tutto il personale.
Oltre all’erario, con The Log ne fanno le spese ancora una volta i lavoratori che hanno dovuto aspettare più di due mesi l’ultima retribuzione pagata in surroga direttamente da Alì.
Questa vicenda, come si diceva sopra, è comune a tutto il mondo della logistica in generale e le cronache, di fatti del genere, ne sono piene, in particolare nel mondo della grande distribuzione dove il malaffare ha mostrato tutti i suoi volti, dall’infiltrazione malavitosa al caporalato, basti pensare a quanto avvenuto all’interno del magazzino di Gottardo (Acqua&Sapone,Tigotà) o nei magazzini della Unicomm.
D’altronde in questo mondo girano un sacco di soldi, perchè la logistica, l’industria alimentare e la grande distribuzione, come abbiamo anche potuto appurare durante il lockdown per la pandemia da Covid-19, sono settori centrali e le aziende hanno fatturati milionari e sono quindi nel mirino di imprenditori rapaci e di organizzazioni criminali.
I controlli purtroppo non sono mai abbastanza, e se ce ne fossero di più si scoprirebbe che è semplicemente una modalità di operare usuale e ben oliata; l’unica soluzione sarebbe quella di finirla con gli appalti e tornare all’internalizzazione del personale e alla gestione diretta in tutti i settori anche quelli pubblici, dove non mancano di certo aziende che hanno in gestione i servizi, dalle pulizie al resto, che si comportano in maniera truffaldina.
La cosa che oggi, come ADL Cobas, ci lascia ancor più basiti è che ci siano ancora grandi Aziende come Aspiag/Despar, che non solo non pensa minimamente a internalizzare il personale, ma affida appalti ancora a Cooperative come Astercoop che chiedono tra le altre cose una quota sociale, una “tassa”, ai dipendenti di ben 5000€ per poter lavorare.
La nostra battaglia, per eliminare definitivamente il sistema fraudolento degli appalti e per arrivare all’internalizzazione dei lavoratori per ottenere maggiori diritti e tutele, resta per noi un punto fondamentale che porteremo avanti ad ogni costo e fino in fondo.