Venerdì 20 settembre sono scesi in sciopero i lavoratori e le lavoratrici della storica Cooperativa “Primo Taddei” e della Taddei Service srl, a cui si sono uniti in solidarietà delegati sindacali e lavoratori della coop. Taddei Training, società queste tutte afferenti alla Rete Impresa Taddei.
Lavoratori e lavoratrici che operano all’interno di numerosi appalti per le attività di magazzinaggio, logistica e riconfezionamento di importanti gruppi logistici, alimentari e della GDO, come Number1 Logistics, CONAD e Barilla.
È proprio presso la storica sede del colosso alimentare made in Italy a Pedrignano (PR), dove i lavoratori sono coinvolti nelle attività di repack e magazzino tramite una filiera di appalto che coinvolge in prima istanza Number1 che ha sua volta affida alla Taddei la gestione delle operazioni, che ha preso vita dalle 5 del mattino il presidio di protesta durante lo stop di 24 ore proclamato da ADL Cobas, per rivendicare l’integrale applicazione del CCNL Logistica e l’affermazione del principio “a uguale lavoro uguale salario”.
La questione è duplice: da una lato sono ormai 5 anni che a causa di uno strumentale “stato di crisi” i/le soci-dipendenti sono privati della quattordicesima mensilità, delle pagamento dei permessi ROL/ex-festività e delle festività, delle corrette maggiorazioni per lavoro straordinario, delle integrazioni sulla carenza di malattie ed infortuni, e degli aumenti salariali previsti dal rinnovo del CCNL, vedendo di fatto decurtatati i propri salari di migliaia di euro l’anno;
dall’altra in diverse situazioni, come nel reparto riconfezionamento dei prodotti Barilla, vige una giungla di condizioni contrattuali, con addetti/e che pur svolgendo il medesimo lavoro si vedono applicati contratti della Logistica o del Multiservizi (a cui si aggiungono numerosi “somministrati”), dunque con delle condizioni normative e retributive alquanto differenti, che genera una sorta di dumping interno.
Ancora una volta, laddove per anni vi è stata totale passività e accondiscendenza da parte delle organizzazioni confederali, emerge una situazione disastrosa a causa della costante erosione degli standard collettivi nazionali, a tutto vantaggio delle committenze, Barilla e Number 1 in primis, grazie ad enormi risparmi sul costo del lavoro. Solo con il recente ingresso dell’ADL a Pedrignano, CGIL e CISL si sono magicamente ridestate, firmando però subito dopo, in pieno agosto e senza consultarsi con i lavoratori e le lavoratrici, un accordo a ribasso che riconosce solamente due tranches di aumenti (circa 45€ lordi/mese) retributivi.
Lo sciopero del 20 settembre ha prodotto una primo confronto sindacale su una piattaforma complessiva, svoltosi in settimana ma che si è concluso con esiti non positivi: Taddei non vuole dare garanzie di riallineamento in tempi rapidi e persegue nell’intenzione di procrastinare lo stato di crisi per coprire il mancato riconoscimento del CCNL.
Per questo nei prossimi giorni riuniremo i lavoratori e le lavoratrici per decidere insieme i prossimi passi. Di certo c’è che non è più possibile accettare questo stato di cose, il percorso di lotta deve proseguire!