A distanza di 8 giorni dall’inizio della lotta presso il magazzino Tigotà/Gottardo Spa di Padova, – ad oggi siamo arrivati alla effettuazione di 12 ore di sciopero – le risposte di Gottardo sono che le rivendicazioni che abbiamo inoltrato sono affare dell’appaltatore, mentre per quanto riguarda l’appaltatore, la risposta continua ad essere di totale indisponibilità ad accettare un terreno di confronto sulla piattaforma che abbiamo inoltrato e che riguarda la richiesta di applicazione dell’accordo Fedit sui passaggi automatici di livello e sull’introduzione di alcuni superminimi legati all’anzianità di magazzino, al fine di contrastare almeno in parte l’aumento del costo della vita.
Oggi, martedì 12 luglio, dopo 8 giorni di sciopero articolato, si è tenuta l’assemblea molto partecipata che ha raggruppato entrambi i turni e che ha deciso di continuare la lotta a fronte del fatto che Gottardo e Log Up devono smettere di favorire spudoratamente la CISL all’interno del magazzino e devono aprire un tavolo di confronto volto a ricercare un accordo che recepisca gli obiettivi rivendicati. E’ stato denunciato dagli interventi il fatto che Gottardo in questi ultimi anni, anche grazie alla pandemia, ha realizzato grandi profitti (ultimo dato ufficiale è quello del 2019 dove Gottardo ha realizzato 84 milioni di € di utile) e non si rende disponibile a trovare una soluzione che, in termini di costo aziendale non va al di là di qualche centinaia di migliaia di € all’anno, in un bilancio di Gottardo che supera abbondantemente il miliardo di €. Nel frattempo, per sopperire ai disagi provocati dagli scioperi, stanno intensificando l’inserimento di lavoratori interinali nel turno della notte, dove i lavoratori, per lo più richiedenti asilo, vengono obbligati a fare turni massacranti di 12/13 ore e spesso senza addirittura rispettare le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. Tutto questo per evitare di sedersi ad un tavolo e trattare.
A questo punto e con la consapevolezza che si sta giocando una battaglia molto importante per le prospettive future all’interno del magazzino, anche dall’assemblea di oggi è emersa una grande volontà di non mollare e di proseguire nella lotta con ancora maggiore determinazione, arrivando, se necessario ad una lotta più dura.