Questa la situazione economica di questa grande impresa che si è avvalsa in tutti questi anni dell’apporto dei suoi dipendenti, ma anche del lavoro di centinaia di facchini che, da quando è iniziata l’attività in Corso Spagna ne hanno passate di tutti i colori saltando da una cooperativa all’altra, fuori molto spesso da ogni norma contrattuale, contributiva e fiscale dovendo sottostare ad un vergognoso sistema di caporalato che imponeva turni di lavoro massacranti e lavoro a cottimo.
Solo negli ultimi tre anni, grazie alle battaglie portate avanti da Adl Cobas, siamo riusciti a portare un po’ di legalità e a ridimensionare, se non cancellare il caporalato.
Gradualmente si è riusciti a garantire un orario contrattuale (39 ore settimanali dal lunedì al venerdì) la corresponsione di retribuzioni in linea con quanto previsto dalle normative contrattuali, l’applicazione non discriminatoria dei livelli di inquadramento, la corresponsione delle indennità di malattia e infortunio (inesistenti fino a qualche anno fa), il diritto a mantenere le stesse condizioni contrattuali, retributive e normative nei cambi di appalto con il ripristino dell’art. 18 e anche qualche piccolo miglioramento rispetto allo stesso contratto nazionale, in linea con quanto Adl Cobas e il Si Cobas abbiamo ottenuto in moltissimi altri magazzini della logistica.
Ma l’instabilità, anche dopo le inchieste della Magistratura e le incarcerazioni, è continuata con altri due cambi di appalto, creando apprensione tra i lavoratori, soprattutto anche in ragione dell’apertura di un altro grosso magazzino a Broni (vicino a Pavia) che è stata usata per frenare le rivendicazioni.
Con questo comunicato ci preme solo sottolineare come, a fronte della splendida situazione di bilancio di Gottardo Spa, si sia prodotto un pesante braccio di ferro con il fornitore e ovviamente con Gottardo spa, su alcune richieste che avrebbero prodotto un impatto economico sicuramente molto limitato in relazione ai successi evidenziati. Il motivo del contendere era la richiesta di portare il Ticket restaurant da 5,29 € a 7 € a prescindere dalla produttività individuale e di magazzino, il riconoscimento di passaggi di livello sulla base dell’anzianità di magazzino, la cancellazione di ogni forma di privilegio sia sulla determinazione della retribuzione, sia sulla turnistica.
Sulle richieste da noi avanzate non solo abbiamo trovato un muro, ma anche una azione disciplinare molto pesante contro i lavoratori, rientrata dopo tre giorni di sciopero e presidio davanti all’azienda.
E’ NOSTRA INTENZIONE RIPRENDERE LA STRADA DEL CONFRONTO PER ARRIVARE AD OTTENERE QUEGLI OBIETTIVI CHE DA TEMPO STIAMO RIVENDICANDO, RICORDANDO A GOTTARDO CHE, SE QUEL RISULTATO E’ STATO POSSIBILE, LO E’ STATO ANCHE GRAZIE AL LAVORO SVOLTO DAI FACCHINI