Da settembre 2017 i lavoratori in servizio presso l’impianto Ecolfer SRL di Salute di Livenza stanno conducendo una battaglia per i diritti e la dignità.
Da oltre 10 anni infatti i lavoratori, assunti tramite la cooperativa NORDEST di Cessalto, e operanti nel settore del riciclo dei rifiuti, hanno subito innumerevoli soprusi: settimane lavorative di 60 ore, di cui ne venivano pagate solo 40, buste paga irregolari, ferie non erano pagate, licenziamenti illegittimi.
Infine alcuni lavoratori erano soggetti ad un vero e proprio caporalato (intermediazione illecita di manodopera): pur assunti dalla cooperativa erano a tutti gli effetti diretti da dipendenti di ECOLFER stessa.
Le condizioni di lavoro erano al limite dell’incredibile: senza cappe di aspirazione, senza bagni funzionanti, senza luce nè riscaldamento negli spogliatoi, senza strumenti di lavoro quali guanti, mascherine o scarpe antiinfortunistiche.
Tutto ciò con il silenzio / assenso della società committente, ovvero ECOLFER che, in compagnia della Coop. NORDEST, ha approfittato delle condizioni di estremo sfruttamento dei lavoratori per guadagnarci. Ancora una volta nell’infernale sistema degli appalti e delle Cooperative, chi ci ha perso, sia in termini economici che in termini di dignità, sono stati i lavoratori.
Nel mese di Settembre 2017 i lavoratori si sono organizzati insieme al sindacato di base ADL Cobas avviando un percorso di lotta per ottenere i diritti più elementari. In questo percorso si è sempre cercato di coinvolgere anche ECOLFER, ritenendo che il mancato controllo sulla regolarità dell’appalto e sulla condotta della Cooperativa fosse causato da semplice negligenza e non da vera e propria connivenza e complicità, tuttavia ECOLFER non ha mai voluto trovare alcun accordo.
In ogni caso in ottobre è stato sottoscritto un accordo sindacale con la cooperativa NORDEST, che prevedeva la regolarizzazione dei contratti, una retribuzione più dignitosa, gli scatti di anzianità, l’applicazione del contratto nazionale, una somma forfettaria come risarcimento per gli illeciti subiti e un piano di modernizzazione dell’impianto per rendere le condizioni di lavoro quanto meno accettabili.
Tuttavia, in seguito all’accordo, anzichè ristabilire un clima di collaborazione, sia NORDEST che ECOLFER hanno cominciato una campagna di sabotaggio nei confronti dei lavoratori, fatta di minacce e provocazioni continue.
Nel frattempo, a fine Novembre, la società BENFANTE SPA di Genova, che gestisce svariati impianti in Italia, ha acquisito l’80 % di ECOLFER; e così il sindacato ha provato ad avviare un dialogo direttamente con il nuovo proprietario.
Però all’inizio di Gennaio la situazione precipita:
– ECOLFER disdice l’appalto per sei lavoratori oggetto di intermediazione illecita. Ma, nonostante le promesse, ne vengono riassunti solo tre, con l’agenzia interinale GiGroup, con una retribuzione più bassa e con contratti a termine di sei mesi. I tre licenziati hanno già avviato la vertenza legale per il riconoscimento dell’intermediazione illecita nei confronti di ECOLFER, KADA e BENFANTE.
– Inoltre NORDEST annuncia che non avrebbe pagato gli stipendi di Dicembre. Il 10 Febbraio viene rescisso l’appalto tra NORDEST ed ECOLFER, annunciando che lo stesso appalto sarà affidato alla cooperativa, “L’orologio”, di Firenze.
I lavoratori hanno sperato che finalmente ci fosse la volontà da parte di ECOLFER di affrontare i problemi, purtroppo è subito emerso che ECOLFER e BENFANTE volevano solamente utilizzare il vecchio trucco del cambio di appalto per annullare tutte le conquiste fatte dai lavoratori negli ultimi mesi: nello specifico pretendono che i lavoratori accettino di fare lo stesso lavoro pagati circa 200 euro al mese in meno, che siano sottoposti ad un periodo di prova (anche se tutti hanno almeno 5 anni di anzianità) e la rinuncia al risarcimento e altri miglioramenti già previsti dall’accordo sindacale sottoscritto in Ottobre.
E’ evidente che i lavoratori, presenti da anni in quell’impianto, che hanno contribuito alla crescita della società che in poco tempo è passata da un piccolo capannone ad un vero e proprio complesso industriale, non possono accettare un trattamento simile.
In questo modo ECOLFER e BENFANTE ancora una volta non si assumono alcuna responsabilità della vergognosa situazione aziendale e ritornano a fare quello che hanno sempre fatto: far pagare tutto ai lavoratori.
ADL COBAS ed i lavoratori chiedono semplicemente che la nuova Cooperativa prenda atto della situazione esistente: da 10 anni sono sempre gli stessi lavoratori, lo stesso lavoro e lo stesso impianto. Non possono pretendere di abbassare ancora i salari ed i diritti ai lavoratori!
Da lunedì 19 Febbraio con i lavoratori saremo in sciopero permanente davanti ai cancelli della ECOLFER per dimostrare che non siamo disposti ad accettare di essere sfruttati ne di essere ricattati.
BASTA CON I RICATTI
BASTA CON LO SFRUTTAMENTO DELLE COOPERATIVE
DIRITTI E DIGNITA’ PER I LAVORATORI ECOLFER/NORDEST!
CI VEDIAMO LUNEDI’ 19 FEBBRAIO FUORI DAI CANCELLI DELLA ECOLFER!