Una giornata straordinaria quella di ieri. La terza o quarta in una settimana. La settimana lunga che è partita con la manifestazione di NON UNA DI MENO dell’8 Marzo ( e 9 marzo contro gli antiabortisti) passando per l’immenso FridayForFuture si è conclusa con una grande, rumorosa e unita manifestazione della RETE CITTADINA CONTRO IL RAZZISMO E PER L’INCLUSIONE SOCIALE, come prima tappa del percorso che forte di asssemblee e tavoli di discussione, ha provato a farsi vedere e manifestarsi nelle strade della città. Una scommessa sicuramente vinta, non solo nei numeri ma sopratutto nella qualità dei ragionamenti e nella forte presenza dei migranti e di quei soggetti maggiormente colpiti dal decreto sicurezza prima e legge Salvini ora.
Numerosissima anche la componente dei lavoratori della logistica e non solo, che con lo striscione UNA SICUREZZA DIRITTI PER TUTTI e le bandiere e cartelli che indicavano le problematiche varie legate alle politiche discriminatorie di questo governo, hanno intonato slogan e cori certo contro il razzismo ma in particolare contro gli effetti che il discorso razzista porta: la guerra contro i poveri e la differenziazione tra cittadini di serie A e serie B. Come le lotte dei magazzini hanno dimostrato, il razzismo è funzionale a tenere sotto ricatto (leggi CAPORALATO) molti lavoratori stranieri abbassando l’asticella dei diritti in termini retributivi e contrattuali.
Il plauso di CONFETRA alla reintroduzione del reato di blocco stradale ci dice proprio questo: le misure repressive salviniane contro i migranti sono misure volte a reprimere chi lotta e si organizza per maggiori diritti.
Intrecciare oggi le lotte contro il razzismo e per i diritti di TUTTI, autoctoni e migranti, significa provare ad immaginare una società ed una città diversa, che sia CULTURALMENTE antirazzista e che faccia della diversità la sua ricchezza.
Dal camion alal fine del corteo son stati rilanciati gli appuntamenti: la RETE non si può fermare, c’è bisogno ancora di tanto lavoro. L’appuntamento ipotizzato è quello di rivedersi il 6 APRILE per continuare il lavoro dei tavoli e poi costruire insieme la giornata del 25 APRILE.