Per la prima volta nel nostro paese si viene a creare una importante convergenza di lotta tra lavoratori che operano nella logistica, nel settore del trasporto privato e pubblico. Tale convergenza è frutto di percorsi di lotta distinti, ma che oggi vogliono costruire un percorso comune che sfocerà nella giornata del 16 giugno. E’ recente la schiacciante vittoria dei NO al referendum sull’accordo siglato in Alitalia dai sindacati confederali che avrebbe comportato un attacco pesantissimo all’occupazione ed alle condizioni di lavoro. In molte città i lavoratori del trasporto pubblico si stanno battendo per un potenziamento dello stesso e per impedire anche in questo caso il peggioramento delle condizioni contrattuali e retributive. Nel trasporto privato e nella logistica da anni è in corso una battaglia quotidiana durissima che attraversa l’intera penisola volta a scardinare un sistema di sfruttamento bestiale che non risparmia alcun tipo di strumento, lecito ed illecito, nel tentativo di frammentare e scompaginare gli imponenti processi di autoorganizzazione che si sono radicati all’interno dell’intera filiera. Dall’uso costante della polizia contro i picchetti, alle denunce, alle provocazioni più bieche contro dirigenti di questo movimento, alle intimidazioni quotidiane contro i delegati e i lavoratori che si espongono in prima persona, all’uso dei sindacati complici, tutto questo apparato repressivo messo in campo non è riuscito comunque a sconfiggere un movimento di lotta che continua ad espandersi nel paese costruendo anche nuovi ed interessanti processi ricompositivi con altri settori di classe e sociali.
Ma, per quanto riguarda il settore della logistica, oggi, esiste un motivo in più per il quale lo sciopero del 16 giugno diventa particolarmente importante. Il CCNL è scaduto dal dicembre del 2015 ed è in corso una trattativa nazionale tra le sigle sindacali (CGIL Cisl e Uil) e le parti padronali per il rinnovo, trattativa cha a tutt’oggi non ha ancora sortito alcun effetto. Come Si Cobas e Adl Cobas abbiamo da tempo inviato una nostra piattaforma, frutto del dibattito che ha attraversato centinaia di assemblee, rispetto alla quale non abbiamo ricevuto ad oggi alcuna risposta avendola richiesta entro la data del 15 maggio. E’ quindi evidente la volontà da parte di tutte le sigle del padronato di voler insistere nella logica di escludere dalla trattativa nazionale chi oggi rappresenta una parte importante dei lavoratori. Nonostante il fatto che con una di queste sigle, (Fedit che rappresenta buona parte dei corrieri) si siano già firmati importanti accordi di valenza nazionale, assistiamo ad una precisa volontà di snobbare la nostra presenza e di procedere come hanno sempre fatto, nella speranza che la firma del CCNL con le solite sigle possa servire a depotenziare la presenza del sindacalismo conflittuale.
In virtù di queste considerazioni, pensiamo che la giornata del 16 giugno assuma un significato ancora più importante proprio per far capire che sul CCNL non possiamo accettare che si firmiil rinnovo in assenza di una parte importante della rappresentanza dei lavoratori e, di conseguenza, pretendiamo che si apra un tavolo per affrontare tutte le rivendicazioni contenute nella nostra piattaforma.
Per tutti questi motivi proclamiamo assieme alle altre sigle del sindacalismo conflittuale uno sciopero nazionale di 24 ore di tutto il settore del trasporto privato e della logistica per il giorno 16 giugno associando le rivendicazioni contenute nella piattaforma di lotta per il rinnovo del CCNL a tutte le altre rivendicazioni che riguardano il settore del trasporto pubblico, per costruire una giornata di vera ricomposizione di classe e di unità di lotta di tutto il comparto del trasporto pubblico e privato.