Ancora una volta i soliti noti fanno accordi e chiedono ai lavoratori di ratificarli, senza fornire prima l’accordo, senza dare il tempo di riflettere, di ragionare, di sviscerare bene quanto è stato deciso con la direzione di Busitalia.
Dopo due anni di trattative viene proposto un premio di circa 1.200.000 euro per tutti i dipendenti di Busitalia Veneto con validità 2016 / 17 legato all’ottenimento di alcuni risultati. Il premio si incassa ad Aprile 2018 anche la parte del 2016!!!
Vale a dire che i soldi per anno sono circa 600.000 euro, che divisi per i circa 900 dipendenti vorrebbero dire circa 660 euro lordi a testa nel caso improbabile che tutti raggiungessero i risultati richiesti.
Naturalmente il tutto sarà spiegato nelle prossime assemblee da chi ha costruito il premio (dove regnerà senz’altro la confusione più totale per mancanza d’nformazioni), ovviamente il tempo a disposizione sarà poco e comprensibilmente qualcuno dirà ancora una volta che quest’accordo è in linea con quanto previsto dal contratto nazionale di Busitalia, che questo è un buon risultato vista la situazione attuale, che in ogni caso è un primo passo avanti e altre giustificazioni simili, quello che presumibilmente verrà nascosto sarà il costo in termini di lavoro e i disagi che i lavoratori dovranno pagare per percepire questo “fantastico” premio.
Verrà invece totalmente eliminata qualsiasi pretesa passata di PDR non erogati nell’extraurbano (l’azienda Busitalia non può elargire premi per quando non esisteva, sarà la risposta), ….e le lettere con cui l’azienda ci ha trasferito citando l’art.2112 ce le siamo dimenticate?
Stiamo parlando ovviamente di ulteriore disponibilità, di turni peggiorativi, di giorni di malattia di piccoli o grandi incidenti di sanzioni disciplinari che incideranno sull’erogazione del premio e che garantiranno ancora una volta all’azienda di poter operare ulteriori risparmi sulla pelle dei lavoratori.
Inoltre l’erogazione del premio potrà avvenire attraverso questi nuovi sistemi di erogazione del salario che vanno sotto la parola Welfare e che godono di fittizzi sgravi fiscali quindi magari non li vedremo più come accade già con i vari contratti nazionali in busta paga per decidere poi autonomamente come spenderli, ma piuttosto come buoni benzina, sconti sulle spese ed altro.
Lo diciamo chiaramente a nostro parere ancora una volta a rimetterci saranno i lavoratori, la banda del buco se ne lava le mani organizzando un referendum e dando l’impressione di una scelta democratica attraverso un referendum messo in campo in breve tempo senza vera informazione e con ancor meno tempo per il confronto, a ridosso delle ferie estive dove la chimera di qualche soldo in più per le vacanze fa comodo indubbiamente a tutti. Complimenti !!
Tutto questo mentre in altre sedi aziendali vedi Ataf a Firenze gli accordi attualmente applicati ricalcano in gran parte gli accordi che avevamo nell’urbano prima dell’avvento di Busitalia, altro che Contratto Collettivo Aziendale Busitalia uguale per tutte le sedi.
E’ vero che per alcuni di noi e ci riferiamo soprattutto ai colleghi dell’extraurbano questi sarebbero i primi soldi dal 2008 dopo anni di digiuno. Ma è altrettanto vero che potrebbero essere molti di più ed erogati con modalità diverse, con meno penalizzazioni e riconoscendo quanto fatto da tutto l’extraurbano fino ad oggi!!
Già perché in sostanza il modus operandi nell’extraurbano non è mai cambiato dal lontano 1994 quando arrivò l’allora SITA. La saturazione delle 39 ore settimanali, il lavaggio, il rifornimento, i rapporti di servizio, i turni in deroga, i 5+2, ora anche il 5+1+1, li abbiamo sempre fatti, non è mai cambiata l’organizzazione del lavoro!!!
…per non dire che da quando siamo stati abbandonati a ridosso dei binari morti della ferrovia, è totalmente assente un superiore gerarchico nella sede di Via della Pace, e che il personale si deve recare a piedi sotto il sole di luglio o le strade gelate di gennaio (700m andata e altrettanti di ritorno) per richiesta di ferie, cambio turno, compilazione sinistro o qualsiasi altra incombenza da fare in direzione. Oppure semplicemente per recarsi in mensa!!!
Per tutti questi motivi:
diciamo no a un accordo che non è una vera risposta ai bisogni e ai desideri dei lavoratori;
indichiamo di non andare a votare ad un referendum truffa organizzato al solo scopo di dare un minimo di credibilità a chi fino ad oggi non ha saputo o voluto lottare per i bisogni ed i diritti dei lavoratori;
dobbiamo avere il coraggio di riappropriarci della Rappresentatività che spetta ai lavoratori, il giochetto dei soliti noti non convince più nessuno, siamo stanchi di essere messi gli uni contro gli altri su qualsiasi cosa ed argomento;
il PDR in un’azienda di trasporto pubblico sono i Km in relazione al personale. Se si percorrono più kilometri con uguale personale, spetta maggiore premio.