Domenica sera una manifestazione imponente ha attraversato Seano, frazione del Comune di Carmignano per dire no allo sfruttamento sistemico dei lavoratori del più grande distretto del tessile-abbigliamento d’Europa, quello di Prato e per denunciare l’ennesima aggressione con metodo mafioso ai danni dei sindacalisti di SUDD COBAS e dei lavoratori coinvolti nei picchetti.
Da anni, Sudd Cobas sta portando avanti una lotta senza quartiere per imporre i minimi standard normativi e contrattuali nelle piccole e medie aziende del distretto, con lotte dure fatte di lunghi scioperi e picchetti. “8X5” è la campagna: ossia imporre un orario di lavoro ordinario conquistato ormai 80 anni fa, che il nostro ordinamento giuridico, attraverso gli organi ispettivi, la magistratura e finanche le forze dell’ordine dovrebbe semplicemente far rispettare.
Nel distretto pratese invece lo Stato e i sindacati confederali hanno, per essere benevoli, quanto meno gettato la spugna. E chi ha governato il territorio ha tollerato se non negato il gravissimo sfruttamento di lavoratori e lavoratrici in molti casi migranti, che lavorano dieci/dodici ore al giorno anche per 7 giorni alla settimana.
Qui infatti non solo la fast-fashion a basso costo ha beneficiato di questa forza lavoro spremuta fino all’osso, ma anche i grandi marchi della moda che a fronte di prezzi di vendita stratosferici pagano costi della produzione irrisori. Un sistema di grave sfruttamento e spesso caporalato radicato da molto prima che il distretto, con i suoi 130mila occupati su circa 7 mila aziende tra tessile ed abbigliamento, entrasse in quella che oggi è forse la più seria delle crisi economiche vissute.
In questo contesto, il movimento “8X5” guidato dal sindacato Sudd Cobas è riuscito a dimostrare che i dipendenti delle piccole aziende del distretto, seppur precari, sotto ricatto o minaccia, sono disponibili a denunciare lo sfruttamento e a lottare per i propri diritti e un salario dignitoso. E che chi, come i sindacati confederali denigra la lotta fabbrica per fabbrica “perché va contrastato come sistema”, e ritiene quei lavoratori non organizzabili, affidandosi a solenni protocolli di legalità, ha semplicemente abdicato il conflitto sindacale. Il movimento “8X5” ha dimostrato inoltre che è possibile vincere e portare la legalità nei posti di lavoro, sfidando non solo le aggressione mafiose, ma anche la repressione delle forze dell’ordine che di fronte ad un sistema palesemente basto sull’illegalità pensano che il problema siano il sindacato e i lavoratori. E’ successo nel passato e anche nel ciclo di picchetti ribattezzato “Strike Day”: i lavoratori dellla W.I. di Seano, dove gli operai domenica sera erano usciti in sciopero mentre il corteo raggiungeva la fabbrica in via Copernico, dopo anni di lavoro massacrante e non in regola, con meno di 24 ore di picchetto, ma con la spinta delle miglia di manifestanti, hanno strappano alla ditta l’impegno formale all’assunzione a tempo indeterminato e turni di 8 ore per 5 giorni. E così in altre 7 aziende delle 8 oggetto di vertenza.
Il movimento “8X5” e il SUDD COBAS stanno portando avanti una lotta esemplare per determinazione a raggiungere gli obbiettivi, perseveranza e capacità di allargare la solidarietà e convergere con altre lotte. Una spina sul fianco per gli imprenditori che nel distretto si ritenevano intoccabili, e una sveglia per quei politici e sindacalisti che si sono girati dall’altra parte e hanno lasciato per anni miglia di lavoratori e lavoratrici in mano a caporali e pichiattori.
Per tutto questo continueremo a sostenere attivamente questa lotta, a partire dal partecipare nei territori dove siamo presenti al day of action internazionale del 26 Ottobre a fianco dei lavoratori del marchio Montblanc, licenziati per essersi liberati dallo sfruttamento.