Si è tenuto ieri, 23 ottobre, lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il settore del Trasporto Merci Logistica e Spedizione. Lo sciopero è stato indetto da Adl Cobas e Si Cobas in quanto fino ad oggi non vi è stata alcuna disponibilità ad aprire la trattativa sul rinnovo del CCNL scaduto a dicembre 2019.
La giornata si è articolata con più livelli di mobilitazione, che in vari territori ha toccato i luoghi di lavoro, i centri nevralgici della logistica e le sedi di Confindustria. In Veneto i primi picchetti sono iniziati all’alba. A PADOVA lo sciopero della logistica è cominciato davanti al magazzino Alì, contro le ritorsioni fatte da decine e decine di lettere di contestazione che stanno arrivando a tutti quei lavoratori che hanno lottato per chiedere il riconoscimento dei diritti sindacali. In seguito la mobilitazione si è spostata davanti alla sede di Confindustria e Assologistica i lavoratori in sciopero hanno spiegato le iniziative della giornata e le rivendicazioni della mobilitazione. L’organizzazione degli industriali, durante il lockdown, hanno preteso che si lavorasse dappertutto anche laddove non c’erano situazioni di sicurezza e oggi, per bocca del suo Presidente, chiede maggiori sacrifici ai lavoratori e più soldi per le imprese. Allo sciopero e ai presidi ha partecipato la stragrande maggioranza degli iscritti dei magazzini TNT, BARTOLINI, FINESSO, RHENUS, GLS, SUSA TRASPORTI, ARCO SPEDIZIONI, ASPIAG, UNICOMM, SDA, e tanti altri.
Nel tardo pomeriggio la protesta si è spostata in alcuni magazzini dell’interporto, con una tappa al magazzino Arco Spedizioni e poi davanti a DHL dove sono stati esposti striscioni in solidarietà dei delegati di ADL COBAS all’Hub di Bergamo licenziati per ritorsione. La richiesta è stata semplice e chiara: reintegro immediato!
La giornata patavina è finita davanti alla Prefettura dove i delegati di ADL COBAS hanno comunicato le ragioni dello sciopero e le rivendicazioni generali sul reddito, la tutela della salute, la lotta ai cambiamenti climatici al razzismo e ad ogni discriminazione.
Mobilitazioni anche nei magazzini della logistica VICENTINA. Presenze fuori dai magazzini TNT, PRIX, DHL, VALENTINO e UPS, dove si sono poi concentrati tutti i lavoratori in sciopero per un’assemblea. Lo striscione recitava quella che dovrebbe essere la ricetta per il rinnovo del CCNL: “Più diritti e salario, Meno orario di lavoro, Stop Covindustria”.
Anche a ROVIGO picchetto davanti al magazzino Amazon di Castelguglielmo e poi manifestazione sotto la Prefettura. Prima un gruppo di lavoratori è andato a protestare sotto la Confindustria sede di Rovigo.
“Ci chiedono di lavorare di più, di rischiare la vita tutti i giorni per il Covid, ma i salari sono fermi e minacciano licenziamenti. “Vogliamo la ripresa della vertenza per il contratto nazionale e fermare ogni attacco ai diritti conquistati in questi anni”. Con queste parole- davanti ai cancelli di Fedex/Tnt a VERONA dove minacciano 12 licenziamenti- Hassane, delegato Gls riassume la linea, il pensiero e l’azione delle centinaia di magazzinieri e drivers che ieri a Verona hanno praticato- con determinazione e coesione- lo sciopero nazionale Cobas. In Fedex, in Gls, in Gls Enterprise, in Brt, in Fercam, in Traconf/Nippon, in Volkswagen- solo per citare le aziende più importanti- la parola d’ordine è stata: SI al contratto nazionale NO alle attacchi ispirati da Confindustria e da Fedex nel settore della logistica. Nessun arretramento, anzi un gigantesco Tocca Uno Tocca Tutti!
A TREVISO sciopero nei principali magazzini della Logistica, brt, tnt, gls, geox, ups, Sda, ecc. Nella mattinata picchetto all’Aspiag dove incombeva la minaccia di chiusura del magazzino con licenziamento di 80 lavoratori. Il picchetto ha portato alla conquista di una sospensione della chiusura e l’apertura di un tavolo di trattativa finora sempre rifiutato dalla Società. Nel pomeriggio, pur con una pioggia battente, manifestazione nel centro di Treviso davanti alla sede di Confindustria per ribadire il rifiuto delle politiche predatorie e la necessità che l’uscita dalla crisi sia con più reddito e diritti per tutti. Per il diritto alla casa, sospensione si affitti, mutui e bollette, per la sanità e la scuola pubblica, gratuita e di qualità, per riduzione di orario a parità di salario
In LOMBARDIA, diverse ore di blocco alla Db Schenker di Peschiera Borromeo, nella città metropolitana di Milano. I lavoratori si sono poi spostati al Dhl Point presso il Duomo dove per un po’ di tempo hanno occupato simbolicamente l’agenzia del colosso tedesco
Ad Alessandria grandissima adesione allo sciopero nel magazzino Maxi Di di Spinetta Marengo. Nel più grande magazzino della grande distribuzione organizzata della città oltre il 90% dei lavoratori e delle lavoratrici ha deciso di incrociare le braccia e dalle ore 5,30 del mattino è stato presidiato l’ingresso nonostante la pioggia battente. Si tratta del primo sciopero nella storia di questo magazzino, reso possibile dalla determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici che nei mesi scorsi hanno deciso di abbandonare in massa la CGIL e di aderire ad Adl Cobas.
A Parma bloccati i cancelli della Number1 e dello stabilimento centrale della Barilla. La mattinata si è conclusa con il presidio sotto la sede locale di Confindustria.