Occupazione, Istat:
continua incessante l’aumento degli occupati a termine sul totale dei dipendenti.. ormai siamo sopra il 15%. La narrazione per cui i contratti a termine sono solo una porta di ingresso per un lavoro stabile si infrange definitivamente di fronte ala realtà: a termine entri e a termine rimani.
In un anno, luglio 2016-2017, i nuovi occupati sono in totale 294 mila, di cui 286 mila a termine. A seguire molto più indietro l’aumento del tempo indeterminato (+92 mila) e il calo degli indipendenti (-84mila). Per capirci in termini relativi, l’aumento degli occupati a termine è dell’11% contro lo 0,6% di quelli a tempo “indeterminato).
E i giovani, quelli per cui esistevano gli sgravi nel 2015, per i quali li hanno confermati anche nel 2016 e nel 2017 e adesso vorrebbero riconfermarli? beh per loro l’aumento è di 47mila occupati in più in un anno. Per gli over 50 l’incremento è di 371mila.
Tutto il resto è lavoro povero, sfruttamento e la necessità storica di ribaltare questo stato di cose, imposto da una politica che continua a cedere risorse al un privato senza indirizzarne strategicamente l’attività, un privato che costruisce ville per sé e case di sabbia per gli altri. Un privato che esulta per i condoni. Che dietro le porte blindate brinda ogni volta che un povero sfruttato si accanisce contro un povero immigrato.