Mentre il governo prepara una nuova finanziaria costruita su tagli e miliardi destinati alla spesa militare, Leonardo S.p.A. continua a macinare profitti sulla guerra. L’azienda di Stato, cuore dell’industria bellica italiana, è oggi il simbolo di un’economia che produce morte e distruzione, mentre aumentano precarietà, caro-vita e repressione.
L’Italia è pienamente dentro l’economia di guerra: sostiene il genocidio in Palestina, partecipa all’escalation NATO in Europa e nel Mediterraneo e continua a rifornire di armi i teatri di conflitto, da Gaza allo Yemen. Leonardo S.p.A. è il cuore di questa complicità: ogni commessa, ogni esportazione militare rafforza un sistema che trasforma la guerra in profitto e la distruzione in business.
Mentre ci ripetono che “mancano i soldi” per scuola, sanità e welfare, il governo destina oltre 30 miliardi di euro alla spesa militare. La nuova legge di bilancio consolida questo modello: un’economia di guerra che, drenando risorse pubbliche, rafforza le imprese belliche e privatizza i diritti.
Per questo il 28 novembre scendiamo ancora in piazza e blocchiamo la Leonardo S.p.A. a Tessera (Venezia), per denunciare la complicità del complesso militare-industriale e dire basta ai profitti di guerra.


La giornata si inserisce nel contesto dello sciopero generale e ha come obiettivo la costruzione di una mobilitazione generalizzata, capace di coinvolgere il corpo studentesco, il mondo del lavoro e i movimenti sociali, contro la finanziaria di guerra e contro chi la sostiene
Da Gaza a Torino, da Napoli a Berlino, da Palermo a Marsiglia: le mobilitazioni contro la guerra e contro i suoi padroni si moltiplicano. Lo sciopero generale deve essere la nostra risposta collettiva, la forza capace di interrompere il ciclo della guerra e di rimettere al centro la vita, la dignità, la solidarietà.
Fuori Leonardo dalle nostre città, fuori la guerra dalle nostre vite.
CENTRI SOCIALI DEL NORD-EST/ ADL COBAS



