Viareggio, 1° maggio 2021 – Non eravamo soli. Oggi nella data simbolo per tutti i lavoratori, possiamo dirlo forte. Al nostro fianco come Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, in quelle aule dei tribunali sui banchi delle parti civili, per quasi dieci anni, oltre ai familiari delle vittime, c’erano migliaia di altri ferrovieri, lavoratrici e lavoratori, disoccupati, pensionati di ogni settore, semplici cittadini, sindacati, associazioni, collettivi e personalità della cultura.
Lo dimostra la straordinaria partecipazione delle circa 3.000 persone che, sensibili a quella tragedia e ai temi della sicurezza, hanno contribuito individualmente oppure in forma organizzata al difficile traguardo di questa sottoscrizione solidale per raggiungere la somma di circa 80.000 euro per le spese legali e processuali che siamo stati chiamati a versare sulla base del dispositivo della sentenza della Corte di cassazione dell’8 gennaio scorso, provvedimento che ci ha delegittimato quali parti civili ribaltando le decisioni conformi di primo e secondo grado.
Vogliamo ringraziarvi tutte e tutti, una ad uno, dal disoccupato che, con imbarazzo ma grande dignità, ha contribuito consegnando a mano cinque euro in monete, scusandosi per la modestia della cifra a tutti coloro che hanno contribuito, ciascuno secondo le proprie possibilità e sensibilità, con somme più o meno alte ma con identico spirito di solidarietà.
Un grazie particolare alla Cassa di Solidarietà tra ferrovieri e alle compagne e compagni di lavoro che la gestiscono, poiché fin dal primo momento, ci hanno sostenuto e accompagnati anche nell’organizzazione di questa sottoscrizione nonché all’Assemblea 29 giugno, instancabile motore di mobilitazione per ogni iniziativa organizzata in questi lunghi 12 anni e alla rivista Ancora In Marcia !, insostituibile strumento di informazione democratica autogestita.
Nella straordinaria partecipazione si legge anche la consapevolezza diffusa di dover far fronte collettivamente ad una sentenza ingiusta, per respingere con l’arma della solidarietà, il tentativo di tenere fuori i lavoratori dai grandi processi i tema di salute e sicurezza del lavoro, riguardanti gli impianti industriali di ogni genere, sulla base della ‘minaccia’ economica.
Un traguardo non scontato, che sul piano personale ci solleva dall’insostenibile peso economico delle ingenti spese; su quello politico e sociale dimostra l’esistenza di una vasta sensibilità diffusa e il bisogno di partecipazione in larghi settori del nostro paese. Un risultato così positivo che ci fornisce anche le risorse per proseguire – non appena avremo letto le motivazioni della sentenza – nel nostro impegno, eventualmente anche nel percorso giudiziario, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione delle leggi, nazionali e comunitarie.
Quello manifestato dalla Cassazione nel processo Viareggio, è infatti un orientamento giuridico, dal sapore reazionario, che guarda al passato poiché tende a marginalizzare le istanze dei lavoratori dai processi. E’ bene esserne consapevoli e pronti a contrastarlo, sia con gli strumenti giuridici a nostra disposizione che, soprattuto, con quelli della partecipazione, del dibattito, dell’iniziativa politica e della mobilitazione.
Nel comunicare che la sottoscrizione ha raggiunto e superato la soglia dei 100.000 euro, ed è arrivata alla straordinaria cifra di 135.311,69 Euro, pubblichiamo il rendiconto dettagliato dei partecipanti e quello aggregato delle somme versate.
Quanto raccolto sarà impiegato per soddisfare prioritariamente le richieste già presentate dai legali di FS per le ‘spese legali’, che ammontano esattamente a € 11.997,22 per ciascuno di noi sei.
Invece le ‘spese processuali’ cui siamo stati condannati dalla Corte di Cassazione – in assenza delle motivazioni – non sono ancora determinate.
Molti singoli e realtà organizzate ci hanno comunicato che hanno appena versato o che intendono versare nei prossimi giorni: il conto corrente e la sottoscrizione restano quindi aperti e il 29 giugno 2021, in occasione del 12° anniversario della strage, pubblicheremo il terzo rendiconto.
Una volta soddisfatti gli ‘obblighi giudiziari’ tutte le somme eccedenti, alla luce delle motivazioni della sentenza, le destineremo all’eventuale proseguimento del percorso giudiziario relativo alla strage di Viareggio, a iniziative di solidarietà in tema di salute e sicurezza del lavoro e del trasporto ferroviario, e a tutela di lavoratori e ambiti oggetto di repressione, versandole alla Cassa di Solidarietà tra ferrovieri, quale strumento di tutela collettiva, il cui motto è “La solidarietà è il primo passo verso la libertà”.
Ancora un grande grazie a tutte e tutti voi.