18 – 19 MARZO: CONTRO IL RAZZISMO, PER UNA DEGNA ACCOGLIENZA PER CHI SCAPPA DALLE GUERRE E DALLA FAME E PER UNA DEGNA QUALITA’ DELLA VITA PER TUTTI E TUTTE
Il 18 marzo, ad un anno dalla stipula dell’accordo tra la Ue e la Turchia che ha sancito la chiusura della cosiddetta “rotta balcanica” affidando alla Turchia le funzioni di polizia di frontiera e cuscinetto con i paesi confinanti, i/le rifugiati e i/le compagni/e dello spazio di accoglienza “Hotel City Plaza” di Atene ci esortano a scendere in piazza per chiedere l’apertura delle frontiere, politiche di accoglienza reali e dignitose, l’apertura di canali umanitari in grado di fermare la strage del mediterraneo, la chiusura dei centri di detenzione dei migranti.
Come organizzazione sindacale abbiamo deciso di partecipare a questa giornata perché molti di noi hanno conosciuto sulla propria pelle cosa significa pagare migliaia di euro per attraversare dei confini, non avere documenti ed essere quindi costretti ad una vita ai margini fatta di grave sfruttamento lavorativo e nella paura di essere deportati o vedersi rinchiudere in un centro di detenzione. Partecipiamo a questa giornata perché rifiutiamo le logiche razziste che vedono nei/nelle migranti i capri espiatori della crisi sistemica che sta attraversando i Paesi occidentali e perché non vogliamo una società basata sull’apartheid.
Siamo consapevoli che le migrazioni di uomini e donne non verranno arrestate dai muri, dai fili spinati e da norme sull’immigrazione sempre più restrittive (si veda per es. il Pacchetto Minniti tra poco in vigore che apre ad un processo di ri-clandestinizzazione e stigma generalizzato sui/sulle migranti e sui poveri).
La presenza dei/delle migranti in tutte le nostre città, quartieri, luoghi di lavoro è destinata a crescere. Il nodo dell’accoglienza e la necessità di forme di regolarizzazione permanente sono quindi centrali, ma se non affrontati all’interno di una prospettiva più larga che guarda alla conquista di diritti di cittadinanza per tutti – migranti ed autoctoni – e ad un nuovo modello di sviluppo, rischia di essere insufficiente ad affrontare le sfide poste dalle migrazioni alle nostre società.
E’ chiaro infatti che dobbiamo assolutamente contrastare la logica dell’emergenza con la quale fino ad ora ci si è rapportati a questi importanti e inarrestabili flussi migratori, logica di emergenza che abbiamo visto produce nuovi campi di concentramento dove vengono negati anche più elementari diritti umani, concede spazi di azione per gli imprenditori della paura e i partiti razzisti e permette grandi affari sulla pelle dei/delle rifugiati/e. Da questo punto di vista, lo ribadiamo, i nostri obbiettivi sono la chiusura degli hub e la partecipazione di tutti i Comuni alla gestione dei flussi migratori in un ottica di accoglienza pianificata e diffusa che rafforzi il sistema SPRAR e non quello emergenziale dei CAS (centri accoglienza straordinari).
Tuttavia, la nostra presenza nei luoghi di lavoro e nei quartieri, in particolare in quelli più popolari, ci fa scontrare quotidianamente con la facilità con cui le sirene razziste facciano breccia tra i disoccupati, i lavoratori precari e i cittadini impoveriti da una crisi che ormai si è fatta sistema.
Il timore nei confronti dello straniero, nei confronti di chi viene da fuori e porta con se lingue, culture, religioni diverse è un atteggiamento che si riscontra storicamente in tutte le società e si può superare. La sua trasformazione in aperto rancore, razzismo, odio e violenza verso i/le migranti si nutre dei meccanismi di deprivazione economica e assenza di prospettive di miglioramento della qualità della vita, dell’abbandono delle periferie e dei continui tagli al sociale che ci lasciano tutti più soli, deboli e impauriti.
E’ tale condizione materiale unita ad un indebolimento delle lotte per nuova occupazione, per il diritto ad un reddito minimo, alla casa ad un welfare dignitoso e universale che legittima gli slogan “prima gli italiani”, “prima i veneti” o “non possiamo accoglierli tutti”, che legittima gli hub, i CIE e le barricate di Gorino. E proprio perché le politiche economiche restrittive e di austerità, rappresentano l’altra faccia della medaglia dei populismi razzisti e xenofobi che dobbiamo dare corpo ad un’alternativa capace di rompere con l’Europa dell’austerity e dei confini, per costruire un Europa di diritti e libertà per tutti e tutte dallo sfruttamento, dal razzismo, dalla precarietà.
Per questo riteniamo importante sostenere ed attraversare anche le mobilitazioni che si svolgeranno il 25 marzo a Roma e che si muovono in questa direzione.
Per questo il 18 marzo raccogliamo l’appello internazionale ad una giornata di mobilitazione, partecipando e promuovendo iniziative sui nostri territori e il 19 marzo saremo a Venezia alla marcia per l’accoglienza degna “Side by side”, lanciata dalla Campagna Overthefortress per i diritti dei/delle migranti e l’Accoglienza degna, con questo convincimento: la battaglia contro l’imbarbarimento della nostra società e la costruzione di un regime di apartheid non ha scorciatoie o soluzioni tecniche, si vince solo ripartendo da una mobilitazione in grado allargare i diritti e la sicurezza economica di tutti.
Per un nuovo modello di società che sia in grado di sconfiggere razzismo e xenofobia a partire dalla conquista di una condizione di vita dignitosa per tutti e tutte.
Sabato 18 Marzo
PRESIDIO A REGGIO EMILIA
ore 15.00 Piazza Prempoli
https://www.facebook.com/events/192193891269554/
PRESIDIO A BOLOGNA
ore 15.30 via Rizzoli
https://www.facebook.com/events/1346716918725320/
Domenica 19 Marzo
MANIFESTAZIONE A VENEZIA
Appuntamenti:
– Verona, ore 10 Stazione dei Treni.
– Vicenza, ore 11 Stazione dei Treni
– Padova, ore 11.30 Stazione dei Treni
– Treviso, ore 12.30 Stazione dei Treni