Nella giornata di ieri, la Questura di Padova supportata dalla Procura, ha sgomberato la sede “Nicola Pasian” (ri)occupata nel quartiere Palestro a seguito dello sgombero di qualche mese fa ad opera di Ater. Una sede che in quel quartiere svolgeva diverse attività per i cittadini.
Ha inoltre eseguito ben 13 perquisizioni a casa degli attivisti del Comitato Lotta per la Casa, mettendo sotto il registro degli indagati ben 58 persone.
La velina diramata qualche ora dopo e ripresa oggi a tutta pagina dai giornali locali è ancora peggio, nei contenuti: si associa lo sportello anti sfratto che in questi anni ha permesso a centinaia di famiglie con figli minori di non finire in mezzo ad una strada, addirittura impedendo ad ufficiali giudiziari “di dare esecuzione agli sfratti decretati dal Tribunale di Padova”. Caspita che reato!
Si cerca di sottolineare più volte il sodalizio criminale tra alcune persone (come se il ritrovarsi in riunione per discutere di sfratti sia un reato) e si punta molto sul dato delle occupazioni abitative, come se queste non fossero altro che il risultato di scelte politiche e sociali delle amministrazioni che si sono succedute a Padova a della mala gestione dell’Ater. L’altro dato che ci preme sottolineare, è questa ossessiva ripetizione del legame tra la parola “immigrati” e i presunti “criminali” , proprio come il ministro degli Interni continua a ripetere. L’operato della Questura è perfettamente in linea con i diktat di Salvini. Colpire gli ultimi o chi prova in qualche modo a opporsi alla barbarie sociale.
Anche le denunce agli antifascisti della scorsa settimana si inseriscono in questo clima repressivo, dove il Questore di Padova è responsabile direttamente di trasformare in repressione le frustrazioni di Salvini.
Nell’esprimere solidarietà a chi è stato colpito da questi provvedimenti, esprimiamo molta preoccupazione in particolare rispetto all’uso strumentale e criminalizzante della formula dell’Associazione a delinquere per colpire le lotte sociali. Le lotte della casa, contro gli sfratti e persino le occupazioni, altro non sono che tentativi da parte di cittadini, senza alcuna distinzione, di riprendersi in mano il sacrosanto diritto a vivere dignitosamente e con un tetto sopra la testa. La violenza di Salvini non ci spaventa, andremo avanti!
Liberi tutti!