Il 9 gennaio è stata siglata all’ARAN l’ipotesi di accordo del Contratto Collettivo Nazionale Quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale, atto propedeutico all’apertura della stagione contrattuale.
Per Adl Cobas l’apertura della stagione contrattuale , che vede già due anni di ritardo, visto che il ccnl che si andrà a definire riguarderà il 2022-2024, può essere positiva solo se dal basso, dai posti di lavoro, si svilupperà la mobilitazione contro le risorse largamente insufficienti e la direttiva madre del Ministro Zangrillo che vuole destinare gran parte di queste misere risorse al “merito”.
I limiti del contratto 2022-2024 , che i sindacati riconosciuti come maggiormente rappresentativi, saranno chiamati a firmare, sono infatti già decisi e sono la negazione dell’ottenere un contratto dignitoso all’altezza del costo della vita e di quanto perso da decenni di blocco salariale e del turn over.
Come Adl Cobas riteniamo fondamentale l’unire la lotta per un ccnl che veda forti aumenti salariali uguali per tutte/i a quella per la democrazia nei posti di lavoro.
E’ inaccettabile che in occasioni come queste i lavoratori non possano esprimersi e dire la loro su un contratto truffa che ancora una volta mira a dividere i lavoratori in bravi e meno bravi, e che non garantisce uno vero sbocco professionale se non si entra nelle grazie del dirigente.
In una situazione economica come quella che sta attraversando il nostro paese riproporre ancora aumenti che non garantiscono nemmeno il recupero del tasso di inflazione e non consentono un vero scatto salariale per lavoratori impegnati ogni giorno a garantire servizi necessari ai cittadini, vuol dire ancora una volta ritenere che i servizi pubblici siano solo un peso e che non vadano valorizzati.
E’ con questo spirito che auguriamo un buon 2024 a tutte/i noi e ai nuovi assunti che ci saranno, finalmente!, nei nostri uffici.