Come sindacato di base esprimiamo la nostra piena condivisione alla presa di posizione del personale infermieristico ,medico e dell’utenza del Sant’Antonio contrario alla suo passaggio nell’Azienda Ospedaliera e ricordiamo che l’intera maggioranza del Consiglio Comunale di Padova ha votato la mozione 0023/2018 che vincolava l’amministrazione comunale nelle trattative per il nuovo ospedale a rispettare i seguenti punti: mantenimento ed ulteriore valorizzazione del sant’Antonio, attenzione alla medicina del territorio con attuazione delle case della salute, no project financing, rientro IOV a Padova, e mantenimento ad uso pubblico del Busonera,attuazione parco delle mura.
Chiediamo inoltre la revisione del DGR 1075/17 che interviene sull’organizzazione dell’assistenza infermieristica domiciliare ADI , incidendo su tre momenti importanti : i turni, la pronta disponibilità e i prelievi a domicilio.Pensiamo che vi saranno disagi per la popolazione fragile e i loro familiari, i lavoratori e un aumento dei costi per la spesa pubblica. La nuova turnistica con gli orari 7/14 mattina e 14/21 pomeriggio e l’obbligato riposo di 11 ore inciderà negativamente sulla possibilità di offrire una continuità temporale nella relazione con il paziente e la famiglia che si vedranno cambiare ogni giorno operatori sanitari, mettendo in crisi il processo educativo che si basa appunto sulla fiducia e sulla continuità delle informazioni e il monitoraggio degli obiettivi condivisi.La pronta disponibilità notturna verrà tolta e questo produrrà un aumento di ricorsi al 118 e ricoveri impropri per pazienti oncologici e pazienti fragili a discapito del riuscire a garantire garantire dignità al momento della morte.La nuova revisione dell’ADI prevede l’introduzione di personale esterno nell’esecuzione dei prelievi ematici, ora in carico all’ADI, il rischio è che diventeranno mere prestazioni svuotando il momento del prelievo che per gli operatori è una situazione di osservazione e rilevamento di bisogni con relativi interventi risolutivi, esempi sono la rilevazione di rischio cadute, problemi di lesioni da decubito, dolore del paziente oncologico, disfagia etc.
Come sindacato di base facciamo nostra la richiesta degli operatori che questo DGR 1075/17 venga rivisto sentendo l’opinione dei lavoratori e dei cittadini-utenti che hanno necessità di essere rappresentati perché soggetti fragili costretti a letto nelle loro case.Pensiamo che questa riorganizzazione porterà gli infermieri ad essere ruote di un ingranaggio che toglie loro l’autonomia e l’indipendenza professionali conquistate a fatica nel corso degli anni ed è per questo che come Adl Cobas facciamo nostre le osservazioni degli operatori e ci mettiamo a disposizione per evitare questa deriva negativa per operatori e utenza.