ADLcobas scuola sostiene le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola e aderisce alle mobilitazioni del 2 settembre a Roma indette dai coordinamenti e dalle realtà territoriali di tutto il Paese.
Anni di tagli ai servizi essenziali e politiche liberiste ci consegnano una Scuola povera e precaria dove le diseguaglianze sociali vengono riprodotte parcellizzando il personale scolastico.
Nell’ottica di un’istruzione assoggettata al mercato, aumenta lo sfruttamento e la precarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, puntualmente licenziati a giugno, senza le/i quali non sarebbe possibile garantire il funzionamento scolastico.
Il personale precario è ed è stato il pilastro che ha permesso la ’tenuta’ del sistema scuola italiano a cui la Ministra dell’Istruzione e il Governo hanno risposto con dei ’concorsi farlocchi’ che non risolvono, se non in minima parte, il fabbisogno di personale educativo e docente procrastinando, di fatto sine die, la situazione di precariato, che – senza esagerare – riguarda una fascia sociale di almeno 250.000 lavoratori.
L’attuale emergenza sanitaria e sociale ha evidenziato, con maggior drammaticità, le falle strutturali del sistema scolastico incrementandole attraverso la riorganizzazione del lavoro e l’imposizione della DAD, con il risultato di negare il diritto allo studio alle fasce più deboli.
A pochi giorni dalla ripartenza del nuovo anno scolastico nessuna certezza nè garanzia – neanche un euro in più rispetto alle irrisorie risorse stanziate – per operare una ripresa in sicurezza che sappia garantire il diritto allo studio di tutte e tutti e il diritto alla salute dei soggetti che ogni giorno attraversano la scuola.
Come ADL Cobas Lombardia continuiamo a sostenere che non potrà esservi riapertura in sicurezza senza stabilizzare le lavoratrici e i lavoratori della scuola attraverso un piano di assunzioni straordinarie per titoli e servizi.
L’unico merito che riconosciamo è il lavoro svolto negli anni dalle precarie e dai precari, fondamentale per la tenuta del sistema.
Rifiutiamo la mercificazione dell’istruzione e pretendiamo accessi diretti alla formazione per le attività delle studentesse e degli studenti disabili, vergognosamente dimenticati, per il personale che possa vantare 36 mesi di servizio.
Pretendiamo investimenti certi che garantiscano l’aumento dell’organico e la diminuzione degli studenti per classe.
Solo in questo modo è possibile superare le classi pollaio e diminuire i possibili contagi.
Chiediamo che una parte dei miliardi ricevuti dal recovery fund venga utilizzata per sostenere la Scuola e la Sanità Pubblica ripristinando i presidi medici interni agli istituti eliminati, attraverso i tagli perpetrati negli anni, alla spesa pubblica.
Esigiamo la messa in sicurezza degli edifici e la requisizione di nuovi stabili.
Ci preoccupa il ricorso all’autonomia dei presidi perché in assenza di indicazioni e risorse generali crediamo si possa accellerare il processo di autonomia regionale mai stralciato.
Riteniamo fondamentale l’internalizzazione delle attività scolastiche appaltate alle cooperative per garantire un miglior funzionamento del servizio e per bloccare i tentativi di privatizzazione della cosa pubblica.
Come per lo sciopero del 14 febbraio, ADL Cobas Scuola si fa strumento nelle mani delle lavoratrici e dei lavoratori e dei coordinamenti che dal basso si organizzano e lottano per i propri diritti e affinché la scuola diventi uno spazio garantito di libertà, relazione, crescita e costruzione della giustizia sociale.