Che la figura dello specializzando sia una figura ibrida all’interno del SSN è risaputo da tempo. Da un punto di vista contrattuale siamo più simili a studenti: paghiamo tasse universitarie annuali, partecipiamo a lezioni, studiamo. Abbiamo un piano formativo da seguire, che prevede che la nostra formazione pratica come medici si svolga all’interno di diversi reparti ed ambulatori, alternata ad una formazione teorica con corsi e lezioni. Da un punto di vista lavorativo però siamo medici inquadrati come forza lavoro e, complici i costanti tagli alla sanità e al personale, siamo diventati necessari in molti reparti.
Durante questa emergenza sanitaria senza precedenti noi specializzande e specializzandi siamo in prima linea come tutti gli altri operatori ed operatrici del Sistema Sanitario Nazionale. C’è chi è stato chiamato a lavorare nei reparti Covid, c’è chi è stato assunto per far fronte alla carenza di specialisti, c’è chi è stato spostato su altri reparti. Il nostro piano formativo, in questa situazione emergenziale, è inevitabilmente sospeso: ambulatori, servizi specialistici, sale operatorie e reparti sono stati chiusi o convertiti, e di conseguenza anche la nostra formazione si è interrotta.
Al netto di questa situazione, noi specializzande e specializzandi del Laboratorio Salute Popolare chiediamo la sospensione del pagamento delle tasse universitarie e il riconoscimento anche per noi del bonus regionale promesso da Bonaccini. E’ troppo comodo considerarci studenti quando dobbiamo pagare e dipendenti quando dobbiamo coprire turni. La nostra formazione è sospesa, ma continuiamo con impegno a lavorare ogni giorno in prima linea in questa emergenza.
Non vogliamo essere chiamati eroi, vogliamo essere rispettati per il lavoro che svolgiamo!