Raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto delle funzioni locali, le segreterie confederali cantano vittoria dichiarando di aver migliorato le condizioni di lavoro e quelle economiche.
NOI CI PERMETTIAMO DI DISSENTIRE:
- Gli aumenti salariali sono certamente insufficienti dopo un’attesa di quattro anni a fronte di un tasso di inflazione del 8,5%. Portare a casa aumenti che vanno da 56 a 104 euro non ci sembra si possa definire un miglioramento, così come non è un miglioramento vedere che gli aumenti per il 2019 e per il 2020 daranno un arretrato risibile pari ad esempio per un C1 di 10 euro nel 19 e 24 euro nel 20 e di 66 euro solo nel 21.
- Nella classificazione del personale si cambia ancora una volta e da categoria si passa ad area, saranno quattro Operatori (ex cat.A) Operatori esperti (ex cat. B) Istruttori (ex cat. C) Funzionari ed Elevata Qualificazione (ex cat. D con e senza P.O.) all’interno delle aree saranno possibili cinque differenziali stipendiali attribuiti mediante procedura selettiva molto discrezionale. Il tanto sbandierato superamento della categoria A si è rivelato come un cambiamento del “nome” (da “categoria A” a “Area degli Operatori”).
- Le eventuali possibilità di fare questi passaggi all’interno dell’area sono comunque legati alla possibilità di reperire nuove risorse ed al giudizio del dirigente, sembra quindi difficile per un lavoratore fare ogni tre anni un passaggio di carriera.
- Per quanto riguarda il personale Educativo e Scolastico vi è una sezione specifica che però non va certamente nella direzione di migliorare qualitativamente il percorso educativo e didattico oltre a non garantire alcuna diminuzione dei rapporti numerici e la certezza delle sostituzioni del personale assente.
- Vi è anche una sezione specifica per la Polizia Locale che vede come unica soluzione al lavoro festivo infrasettimanale la possibilità della maggiorazione oraria del 100% ma non il diritto al riposo compensativo.
- Il lavoro a distanza vede finalmente determinare gli orari di contattabilità e la possibilità di fruire di permessi orari previsti dal contratto nazionale.
- La RSU viene ancora depotenziata prevedendo la costituzione dell’Organismo paritetico per l’Innovazione al quale possono partecipare solo le organizzazioni Sindacali firmatarie del CCNL.
Diciamo quindi che dopo quattro anni di attesa il risultato finale prevede aumenti insufficienti, arretrati decurtati che non permettono di recuperare il potere d’acquisto perso in questi quattro anni, un Ordinamento Professionale ancora una volta farraginoso che non elimina la categoria A e che non risponde alla qualità del lavoro erogata oggi dai dipendenti degli Enti Locali, una ulteriore sottovalutazione del ruolo del personale Educativo e Scolastico, una situazione incerta per la Polizia Locale sempre in attesa di una Legge di Riforma che superi la legge 65/86, ed infine minor potere contrattuale per le RSU.
Lo si potrebbe definire un contratto capolavoro se fossimo dalla parte dell’Aran e non dalla parte dei lavoratori che per l’ennesima volta si vedono calpestati come dai ministri della Funzione Pubblica, e costretti a subire senza nulla dire un CONTRATTO A PERDERE.