Son tutti bravi a fare i risparmi con i soldi degli altri, ancora una volta i dipendenti degli EntiLocali, della sanità della scuola saranno penalizzati da scelte di Governo che al di là delleboutade del Ministro Zangrillo non vedono e non vedranno certamente misure a lorofavore.Vediamo infatti che nel decreto “anticipi” D.L.145/2023 si prevede che per erogarel’anticipo previsto per gli aumenti relativi all’annualità 2024 le amministrazioni locali adifferenza degli organi statali “possono” erogare tale anticipo in una sola trancheattingendo dai propri bilanci, cosa alquanto complicata visto che per farla si dovrebbeentro pochi giorni fare una variazione di bilancio.Nel caso appunto ciò non sia fattibile l’Ente Locale il cosiddetto anticipo verrà erogatoinvece che in un unica tranche su base mensile a partire da gennaio 24.Nel caso appunto dell’erogazione mensile l’importo verrà quantificato moltiplicando del6.7% l’attuale vacanza contrattuale che già si percepisce portando quindi circa 70/80euro lordi in più che sono ben lontani dai 170 euro sbandierati appunto dal Ministro Zangrillo.Inoltre sempre per favorire gli Enti Locali nella legge di bilancio sono nuovamente previstitagli di spesa per 600 milioni all’anno per cinque anni, questo comporterà ulteriori tagli diservizi blocco del turno over e conseguente aumento dei carichi di lavoro.Sempre perché con i soldi degli altri si fa facile nella legge di bilancio all’art.34 si prevedela revisione delle aliquote di rendimento delle pensioni a partire dal 1 gennaio 2024per i dipendenti degli Enti Locali che hanno meno di 15 anni nel sistema retributivo.Il tanto sbandierato taglio del cuneo fiscale non è altro che la riconferma di quanto giàintrodotto da Draghi nel 2022, unica nota positiva sarebbe la riduzione dell’Irpef dal 25 al23 percento che però ci mette intasca circa 20 euro mensili in più.Tutte queste misure di certo non aiutano a rendere attrattivo un posto di lavoro nellepubbliche amministrazioni e al di là delle parole del Ministro è evidente che non basta piùsapere che lavorare nella PA è “figo”.Siamo stanchi di essere trattati da lavoratori di serie B, i servizi che forniamo all’utenza,alla città sono fondamentali per la vita di tutti noi e per questo pretendiamo rispetto ed ilriconoscimento della dignità del nostro lavoro.Per tutti questi motivi riteniamo giusto partecipare allo sciopero del 17 novembre
BASTA TAGLI BASTA RISPARMI SULLA PELLE DEI LAVORATORI