Dopo quella dei tempi determinati, comincia oggi la stabilizzazione dei collaboratori della in house delle politiche attive. Tre anni di lotte, di scioperi, di presidi, di negoziazione: finalmente, abbiamo vinto! E non ci fermeremo…
Ci siamo. Oggi inizia concretamente il processo di stabilizzazione dei collaboratori precari (CIT) in ANPAL Servizi, con la firma dei contratti a tempo indeterminato. Ci sono voluti oltre tre anni di dura e determinata lotta. La voglia e il desiderio di cambiare realmente le nostre vite, la determinazione ad andare avanti, nonostante tutto. Abbiamo vinto, lo diciamo con quel pizzico di pudore e incredulità dettati da un tempo in cui non è sempre facile lottare, ancor di più in questo contesto di difficile crisi economica e occupazionale. Abbiamo vinto, e la vittoria sarà definitiva solo quando riusciremo a far stabilizzare gli ultimi, tra colleghe e colleghi, esclusi dalle selezioni; quando riusciremo a conquistare per intero la libertà di organizzazione sindacale con il riconoscimento delle CLAP nella nostra azienda.
Agli inizi della vertenza per la stabilizzazione, molti ci dicevano che eravamo pazzi a pensare di riuscire a ottenerla per ben 550 precari di una società in house che, comunemente a tante altre società di proprietà pubblica si regge sulle spalle di fette importanti di lavoro senza tutele. Come in tutte le vertenze difficili, abbiamo incontrato tanti ostacoli, primo fra tutti la rigida ostinatezza del management aziendale, l’ottusità di quanti ci dicevano che in fin dei conti eravamo dei “collaboratori”, lavoratori autonomi, imprenditori di noi stessi, e che la richiesta di diritti, tutele, stabilità, salario, mal si conciliava con quel residuo di retorica professionalista, così tipica degli anni Novanta.
Tre anni di lotta hanno significato oltre dieci scioperi, quindici presidi, un’occupazione della sede centrale, diverse azioni comunicative, molteplici momenti negoziali. Tutte occasioni che hanno finito per cambiare definitivamente le relazioni tra colleghe e colleghi, che forse appena si conoscevano.
Siamo convinti che non si vince mai da soli. Se questo risultato è stato possibile, oltre alla disponibilità dei precari e al sostegno di tante e tanti lavoratrici e lavoratori dipendenti, è stato anche merito dei tanti, solidali, che hanno partecipato alle mobilitazioni, delle altre vertenze che abbiamo incrociato. E dei Parlamentari che con generosità hanno sostenuto questa lotta: Stefano Fassina (LeU), Nicola Fratoianni (SI), Chiara Gribaudo (PD), Anna Maria Parente (IV); grazie al loro sostegno, è stato possibile ottenere una Legge (la 128/2019) per la nostra stabilizzazione, un precedente per tante altre lotte che verranno.
Il ringraziamento non potrebbe essere davvero completo senza ricordare i giornalisti, i fotografi, i disegnatori che attivamente e in modo complice ci hanno sostenuto, rendendo possibile il racconto di questa straordinaria esperienza: Veronica Altimari, Lidia Baratta, Roberta Benvenuto, Annalisa Camilli, Salvatore Cannavò, Rory Cappelli, Roberto Ciccarelli, Valentina Conte, Dinamopress, Giada Ferraglioni, Maurizio Franco, Viola Giannoli, Simona Granati, Natascia Gribc, Angela Mauro, Daniele Nalbone, Valentina Petrini, Filippo Poltronieri, Valerio Renzi, Giuliano Roasciarelli, Silvia Santarelli, Alberto Sofia, Maria Rosa Tomasello, Lara Tomasetta, Giada Valdannini, Zerocalcare.
Il nostro più grande augurio va a tutte le altre precarie e precari dello sterminato mondo delle società in house di ministeri e enti locali: lottare, si può!
Solo chi lotta può vincere. Chi non lotta ha già perso. Chi vince non vince mai da solo.
CLAP ANPAL Servizi