Nel giugno 2013, in occasione della trasformazione dell’Ufficio
Territoriale di Pieve di Cadore in sportello, prevedendo la futura
soppressione anche di quest’ultimo, scrivevamo: “ si mettono gli
uffici in condizione di funzionare male per aver poi la
giustificazione di una loro soppressione”. Sbagliavamo. In realtà,
grazie all’impegno e alla professionalità dei pochi dipendenti
rimasti, lo sportello di Pieve ha continuato ad erogare servizi
(4.400 quest’anno) ai 50.000 cittadini e realtà produttive del Cadore,
del Comelico e dell’ampezzano.
Lo sportello di Pieve viene sacrificato per dare linfa alla sede
centrale di Belluno che dal 2017 al 2020 ha perso e perderà ben ¼ dei
propri dipendenti. A decimare la Direzione Provinciale non un’epidemia
ma normalissimi e prevedibilissimi pensionamenti a cui non si è voluto
rimediare con nuove assunzioni.
Questo ci spinge a porre degli interrogativi su quale sarà il futuro
dell’Agenzia delle Entrate o più in generale della Pubblica
Amministrazione o più in particolare della sede Belluno per cui si
parla già di un trasferimento di alcune lavorazioni (e quindi
lavoratori) a Treviso. Fino a quando si potrà continuare a tagliare, a
non investire, a non avere una visione di come dovrebbe essere una
Pubblica Amministrazione?
E fino a dove ci si potrà spingere nel demotivare e bistrattare i
lavoratori sbattuti di qua e di là a seconda delle criticità che si
presentano di volta in volta e di cui di certo non sono responsabili?
Chiude un piccolo sportello, 7 lavoratori saranno costretti a 2 ore di
viaggio per andare e tornare dal lavoro, una piccola comunità verrà
privata di alcuni servizi… ma il problema non è affatto piccolo e non
riguarda solo i 7 lavoratori e la piccola comunità ma tutti noi.
Qui il comunicato della RSU della DP di Belluno
comunicato_rsu_2019.pdf