Dopo la pre intesa del 14 dicembre firmata da CGIL CISL UIL SALFI e contestata dai lavoratori nelle assemblee indette unitariamente dalle Rsu come nella DP di Padova, e tramite raccolte di firme promosse da due sindacati non firmatari, riprende il 13 marzo la trattativa a livello nazionale sulle progressioni economiche.
Chi tratta e per conto di chi?
Questa domanda retorica mette in luce il nodo centrale della democrazia nei posti di lavoro, Quello che sta avvenendo e che abbiamo già visto anche con l’accordo quadro sul pubblico impiego firmato il 30 novembre, è che vengono sottoscritte pre intese e accordi quadro che poi, trasformati in norme contrattuali valgono “erga omnes”ossia per tutti ma questi “tutti” non vengono consultati prima delle pre intese o degli accordi quadro , non vengono fatte capillarmente nei posti di lavoro, prima di qualsivoglia firma, le assemblee “di mandato” in cui i lavoratori possano porre i punti che ritengono irrinunciabili per poi giungere con la controparte pubblica ad un accordo! Questo modo di operare non puo’ che ingenerare passività nei lavoratori e il cercare soluzioni individuali. L’unico rimedio, a nostro avviso, è rompere il meccanismo della delega per sostituirlo con quello della partecipazione e non si puo’ che partire dai delegati eletti dai lavoratori nelle Rsu in quel marzo del 2015, dal riconoscere alle Rsu un ruolo vero di protagonismo a livello locale, regionale e nazionale.
Che fare rispetto all’arronganza di chi firma accordi non per tutti e avallando la valutazione del dipendente da parte della Direzione?
Scorciatoie non ne vediamo, o si crea un movimento che impone che chi firma si attenga al parere vincolante dei lavoratori oppure continuerà a verificarsi che CGIL CISL UIL si arrogheranno il diritto prima di firmare e poi a cose fatte chiederanno di ratificare la loro firma pena l”apocalisse così’ com’è stato per i contratti dell’Igiene ambientale o quello dei metalmeccanici ecc.
Abbiamo un obiettivo per mobilitarci 13 marzo, non lasciamolo cadere nel vuoto!
Sarebbe un bel segnale riuscire a costruire prima,durante,dopo il 13 marzo assemblee indette unitariamente dalle Rsu che rivendichino progressioni per tutti e valutazione per nessuno! Va rivendicato l’impiego di tutti i 40 milioni disponibili attraverso una procedura aperta a tutti per consentire nel 2017, 26.000 passaggi e poi concordare di continuare il percorso al fine di garantire i passaggi per tutti, nessuno escluso! Infine, ma potevamo porlo all’inizio, va battuta la logica di criminalizzazione del pubblico dipendente che vede in prima fila l’Agenzia delle Entrate che con la nota 121092/2016 che parla di multa sino a 4 ore di retribuzione se si arriva in ritardo, omette di timbrare la pausa videoterminale o si allontana dal posto di lavoro a causa di comprovate ragioni di improvvisa necessita’. Si vuole creare un clima da caserma anzichè motivare i dipendenti a migliorare la macchina fiscale magari partendo anche dall’abbassare i tempi di attesa dell’utenza!
Buon 13 marzo e dintorni a tutti! Per quello che è nelle nostre capacità e possibilità noi ci metteremo in gioco.