Questa mattina dalle ore 11.00 sotto la Prefettura di Vicenza si è svolto un presidio dei lavoratori e lavoratrici della Coop. Leone operanti nel magazzino Prix di Grisignano di Zocco (Vi). Queste persone si sono trovate da ieri in mezzo a una strada, perchè il Committente ha revocato unilateralmente ed anticipatamente l’appalto. Senza preavviso ieri mattina i lavoratori sono quindi stati lasciati fuori dal posto di lavoro ed è partita subito una determinata presenza fuori dai cancelli con il rallentamento dei camion. Ad esprimere solidarietà sono arrivati anche i lavoratori in lotta della Mg Service al quarto giorno di sciopero. Il rallentamento è durato fino al pomeriggio, fino alla notizia dell’apertura di un tavolo tra le parti in Prefettura.
L’incontro in Prefettura è terminato attorno alle 13 con la riconvocazione del tavolo per Venerdì 22 Gennaio alle 10.30 in attesa di una proposta da parte di Prix per risolvere la vicenda.
Di seguito il testo del volantino distribuito oggi fuori dalla Prefettura che spiega cosa è successo e le rivendicazioni da parte dei lavoratori.
PRIX, QUALITA’ ITALIANA? Sì, NELLO SFRUTTARE E LICENZIARE I LAVORATORI!
Ieri lunedì 18 Gennaio senza preavviso il Prix ha disdetto anticipatamente ed unilateralmente l’appalto con la Coop. Leone all’interno del magazzino Prix di Grisignano di Zocco. Ieri mattina una settantina di lavoratori e lavoratrici si sono trovati improvvisamente in mezzo a una strada. Stiamo parlando di persone che lavorano anche da 10-15 anni all’interno di quel magazzino, che di fronte a un cambio d’appalto hanno solamente chiesto di non perdere i diritti acquisiti in anni di fatiche come ad esempio scatti d’anzianità e livelli.
Voi accettereste dopo 15 anni di duro lavoro di perdere l’anzianità e ripartire da una condizione lavorativa come se foste stati appena assunti?
Dopo anni che vi spaccate la schiena ad alzare bancali o ad entrare ed uscire da una cella frigorifera, accettereste di perdere i vostri diritti acquisiti?
Se ogni giorno trovate gli scaffali dei supermercati pieni di merce è grazie al loro lavoro in condizioni difficili e senza il pieno riconoscimento del Contratto Collettivo Nazionale.
Lo scorso Venerdì 18 Dicembre hanno scioperato per chiedere garanzie nell’imminente cambio d’appalto. Il giorno stesso si era raggiunto un accordo verbale con la controparte sulla garanzia del posto di lavoro e sul mantenimento dei diritti acquisti negli anni. Di fronte a ciò lo sciopero era stato sospeso. L‘improvvisa decisione del Prix di ieri non è nient’altro che una vendetta nei confronti di chi ha alzato la testa.
Stiamo parlando di un’azienda che non è in crisi, infatti sta aprendo nuovi punti di vendita. Dietro ai prezzi bassi della merce venduta al Prix c’è un sistema di sfruttamento dei lavoratori con la complicità delle cooperative, finalizzato a risparmiare sul costo del lavoro. Ad esempio il cambio d’appalto serve per fare finte “neoassunzioni” a lavoratori, che in realtà lavorano nei magazzini da anni, in modo tale da usufruire degli sgravi fiscali previsti dal Job’s Act.
Stiamo parlando di 4000 euro annui per tre anni per ogni lavoratore. In questo caso stiamo parlando di 840.000 euro. Lasciando a casa 70 persone, Prix scarica alla collettività i costi sociali di famiglie senza lavoro e in più si intasca i contributi statali.
Ecco qui gli imprenditori del Nordest che trattano le persone come bancali rotti. Prima di andare a fare la spesa al Prix, pensateci.
La mobilitazione di questi lavoratori e lavoratrici continuerà fino a quando non torneranno al lavoro con le stesse condizioni concordate il 18 Dicembre.
NO AI LICENZIAMENTI!
NO ALLE FINTE “NEOASSUNZIONI” DEL JOB’S ACT!
TOCCA UNO, TOCCA TUTTI!
ADL COBAS